Tanti i filippini nella folla che aspetta la fumata che annuncerà la fine del conclave: "Grande speranza per Tagle. Ma lasciamo lavorare lo Spirito Santo". "Un papa asiatico rappresenterebbe una grande speranza per il nostro continente". La preghiera delle suore indiane per la pace con il Pakistan, "come faceva qui papa Francesco".
Stamattina sulla tomba di Pietro la Messa pro eligendo Pontifice, primo atto del Conclave che eleggerà il nuovo pontefice. Il cardinale decano nell'omelia: "Sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno" in questo momento "difficile, complesso e tormentato". Nel pomeriggio la processione dalla Cappella Paolina alla Sistina, con la pronuncia dell'"extra omnes". Il card. Pietro Parolin presiederà l'assemblea elettiva. Intorno alle 19 di oggi la prima fumata.
Arcivescovo emerito di Manila scelto da Francesco come pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, il 67enne cardinale filippino è da più di vent'anni una delle figure più significative del cattolicesimo asiatico. Predicatore brillante ogni settimana da anni commenta il Vangelo in una seguitissima trasmissione tv. Per lui "la Chiesa si rinnova solo quando è missionaria, cioè testimonia il Regno di Dio in dialogo con le culture e con le altre religioni".
Bergamasco, 60 anni, riporta la "Chiesa madre" dopo secoli tra gli elettori di un Papa. A Gerusalemme da ormai 35 anni, frate francescano da sempre in dialogo con il mondo ebraico ma anche con l'islam, è stato per 12 anni Custode di Terra Santa. Nei tanti momenti tragici del conflitto israelo-palestinese - compresi gli ultimi due anni - ha esortato a coltivare la libertà della pace, senza lasciarsi schiacciare dall'odio. E facendo risuonare di nuovo il Vangelo nella terra di Gesù.
Arcivescovo di Manila dal 2021, il card. José Fuerte Advincula è tra i principali sostenitori di un magistero missionario. 73 anni, è in linea con la visione sinodale di papa Francesco. Forte promotore dell'inclusione, dell'ascolto di gruppo variegati - come donne, persone Lgbtq+ e lavoratori -, sostiene l’istruzione come via per il riscatto sociale. E si confronta con le sfide pastorali del presente, come la proposta di legge sul divorzio nelle Filippine.
Gesuita, 65 anni, guida la comunità cattolica della grande metropoli da più di tre anni mettendo al primo posto la sfida dell'unità e dell'educazione dei giovani in un contesto sociale difficile dopo i fatti del 2019. Conosce bene le diocesi della Repubblica popolare cinese nelle quali ha già compiuto tre viaggi ufficiali a Pechino, nel Guandong e a Shanghai.
Al secolo Isaac Thottunkal, ha scelto da vescovo il nome di Clemente d'Alessandria. Arcivescovo maggiore dal 2007, creato cardinale da Benedetto XVI, è il primo porporato di questa Chiesa di rito orientale che la sua sede a Trivandrum nel Kerala. Nel suo ministero ha seguito da vicino le comunità della diaspora, ma ha promosso anche in India numerose opere sociali. È stato presidente della Conferenza dei vescovi cattolici dell'India.
Le notizie di oggi: dal terremoto del 28 marzo la giunta birmana ha sferrato oltre 243 attaccih e provocato almeno 200 morti secondo stime Onu. Dieci morti e almeno 60 feriti nel ribaltamento di due imbarcazioni nella provincia cinese di Guizhou. La “papa-mobile” usata da Francesco in Terra Santa nel 2014 diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza. Vittoria schiacciante per il Pap alle elezioni a Singapore. Colombo e Tokyo rafforzano la collaborazione nella difesa.
Come prefetto del Dicastero per il Clero, il card. You Heung-sik ricopre uno dei ruoli più influenti della Curia romana. Il suo percorso di vita - da una Corea devastata dalla guerra ai corridoi del Vaticano - offre una visione dei valori, delle complessità e delle visioni che caratterizzano l'odierna leadership cattolica asiatica.
Arcivescovo di Giacarta dal 2010, vicino ormai ai 75 anni, ha accolto papa Francesco nel Paese nel suo viaggio compiuto ancora pochi mesi fa. Tra le iniziative da lui promosse un fondo diocesano che sostiene i malati e le famiglie in lutto: "Momenti concreti in cui dimostrarsi fratelli di tutti".
Il porporato ha legato la propria opera a difesa di una comunità che è parte del Paese e della sua storia. Il principio di cittadinanza, il dialogo fraterno, ma schietto, con l’islam e il coraggio della “trasparenza” capisaldi della sua missione. Fra i momenti più significativi la visita del pontefice in Iraq. Per il Conclave l’auspicio di un papa capace, come Francesco, di “cogliere i segni dei tempi”.
Nato da una famiglia mista con padre cattolico e madre indù, sin da piccolo ha sperimentato in prima persona le difficoltà - l’emarginazione - dei fuori casta. Il percorso di studi completato solo grazie a uomini di Chiesa attraverso i quali rafforza la fede e scopre la vocazione. Hyderabad realtà cosmopolita, multi-culturale e con lingue diverse. La “sfida” è l’annuncio del Vangelo.
Nativo dell'India, si è trasferito giovanissimo con la famiglia a Lahore. Negli anni si è battuto per la giustizia sociale, i diritti dei cristiani e la libertà di culto. Ha saputo disinnescare i sentimenti di “vendetta” anche fra i cristiani, come in occasione dell’assassinio del ministro Bhatti e del massacro di Gojra. L’armonia e la pace linee giuda del suo episcopato.
La giunta al potere, il nodo Rohingya emerso in occasione del viaggio di papa Francesco nel 2017, le ricchezze del territorio e le violenze dei militari. Luci e ombre di una nazione nata nello stesso anno del porporato. L’invito a combattere “odio e divisione”, il volto moderato in politica interna e gli attacchi a Pechino per le violazioni a diritti e libertà religiosa, come nell’arresto del card. Zen.
Stimatissimo da Benedetto XVI, l'arcivescovo della capitale dello Sri Lanka ha alle spalle numerosi incarichi in Vaticano tra cui quello di prefetto del dicastero per la liturgia. Negli ultimi anni ha accompagnato il travaglio del suo Paese, senza stancarsi di chiedere giustizia per le vittime delle stragi della Pasqua 2019
Primo cardinale tra i grattacieli della città-Stato del Sud-est asiatico guida una Chiesa vivace e missionaria con umiltà, chiarezza e un cuore aperto al dialogo in un mondo sempre più secolarizzato. Al Sinodo ha evidenziato la stanchezza spirituale che spesso affligge le società solo apparentemente di successo.
Il 65enne vescovo di Kalookan è uno dei tre porporati filippini che partecipano al conclave. Da sacerdote, vescovo e poi cardinale ha sempre mostrato uno sguardo missionario con gli ultimi. È stato la voce più forte contro la “guerra alla droga” dell’ex presidente Duterte e ha promosso molti programmi di riabilitazione per tossicodipendenti. Il suo monito contro il “toto-nomi” e il richiamo alla sacralità dell'elezione di un pontefice.
Fonti di AsiaNews raccontano che i sacerdoti locali sono stati convocati ieri per ratificare la scelta di p. Wu Jianlin, vicario generale. Un'altra elezione è stata convocata nella diocesi di Xinxiang, nell'Henan, dove è presente un vescovo sotterraneo più volte arrestato. Nella sede vacante Pechino rimarca l'autonomia della Chiesa in Cina, preparando un primo test sull'Accordo per il successore di Francesco.
Il vescovo di Penang, 74 anni, e nato da una famiglia di radici indiane e si è formato nello storico "Seminario dei martiri" di cui avverte l'eredità. Guida una Chiesa vivace e multiculturale con comunità indigene e migranti di diverse provenienze. Al Sinodo ha invocato l'orizzonte di una Chiesa che veramente “cammina con la gente”.
Il nunzio apostolico a Damasco - che il prossimo gennaio compie 80 anni - fra i porporati chiamati a scegliere il successore di Bergoglio. A dispetto della guerra e delle violenze non ha mai lasciato la missione diplomatica e la comunità cristiana. La “bomba della povertà”, il dramma delle sanzioni e la questione degli scomparsi che tocca anche la Chiesa siriana.
Primo porporato timorese, creato da Bergoglio nel 2022, è salesiano in un piccolo Paese cattolico dove i giovani sono il 70% della popolazione e segnato dalla lunga lotta per l’indipendenza dall'Indonesia. Vescovo di Dili dal 2016, ha inaugurato l'Università Cattolica Giovanni Paolo II e promuove una Chiesa "aperta" e unita. La gioia di aver accolto papa Francesco tra una folla immensa nel viaggio dello scorso settembre.
Francescano di origine belga, ha ricevuto la porpora il 7 dicembre scorso nell’ultimo concistoro. La Chiesa iraniana una realtà di “periferia”, piccolo gregge ‘trasparente’ nella fede. Le critiche verso quanti nutrono una visione “preconcetta” di una nazione ricca di “contrasti”. Il desiderio di formare “pastori locali”.
Il Collegio cardinalizio voluto da Francesco rispecchia più il mondo che la Chiesa cattolica. O meglio: rispecchia la sua vocazione missionaria. I numeri contano meno del significato della testimonianza evangelica che i cristiani sono chiamati a vivere nella comunità delle nazioni. Per questo da domani racconteremo chi sono i cardinali dell'Asia chiamati a entrare nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice.
La celebrazione presieduta dal card. Re sul sagrato della basilica: "Adesso chiediamo a te di pregare per noi'. La scena politica dominata dal colloquio tra Trump e Zelenskyy all'interno di San Pietro, ma molte e significative anche le presenze di capi di Stato e di governo dall'Asia e dal Medio Oriente. Dai vescovi della Cina continentale un messaggio di cordoglio che l'agenzia Xinhua ha reso noto senza citare il testo.
L'incontro nel 2017 in Bangladesh con una delegazione del milione di esuli dal Myanmar fu uno dei momenti più toccanti dei viaggi del pontefice. Lui stesso ricordò spesso negli ani successivi quell'abbraccio. Peter Saiful ad AsiaNews: "Una voce per i senza voce e un uomo la cui umiltà ha toccato i cuori oltre ogni confine”. P. Josim, tribale convertito al cristianesimo che fu ordinato sacerdote da lui a Dhaka: "Ci disse: usate le vostre mani per un lavoro santo".
L'eco della morte del pontefice nella regione autonoma speciale della Cina dove il cattolicesimo è profondamente radicato. "Il suo appello ad essere una Chiesa povera per i poveri cdi ha spinto a far crescere le attività al servizio dei lavoratori migranti e degli anziani. L'accordo con Pechino sulle nomine dei vescovi nella Cina continentale è stato un passo avanti anche per noi nell'apertura all'evangelizzazione".
Desiderava con tutta l’anima di recuperare il volto della “folle santità” della Russia, quello dei suoi monaci e dei suoi pellegrini, dei suoi grandi artisti e musicisti, dei suoi scrittori capaci di aprire orizzonti di vera unione universale. Per questo ha citato spesso Dostoevskij. Ora nella sua morte ci promette che in questa inestricabile lotta interiore tra il male e il bene nell’animo umano si rivela sempre il volto di Cristo.
Da giorni cattolici e non rendono omaggio alla figura di papa Francesco. Indetto il “lutto nazionale” in concomitanza con le esequie. Il card. Ranjith ricorda il sostegno alle vittime della strage di Pasqua. Per il presidente Dissanayake è stato un esempio di “compassione, giustizia e armonia interreligiosa” per tutto il popolo.
Da una fonte di AsiaNews il racconto di come stanno vivendo i cattolici cinesi la morte di Francesco. Tante frasi e immagini del papa condivise sui social locali: "Nel dolore del lutto ha prevalso la gioia di annunciare l’amore. Un’esplosione spontanea, poco prudente, ma che ha ricordato che la morte e la paura non sono l’ultima parola". "Un'anziana mi ha detto: vorrei andare in Vaticano, lui voleva venire in Cina: abbiamo condiviso lo stesso sogno impossibile"
In una lettera donne di fedi e nazionalità diversa (tra cui molte asiatiche) esprimono “rispetto e gratitudine” verso il pontefice che ne ha riconosciuto il “ruolo vitale”. L’incontro in Vaticano nel gennaio 2023 e l’invito a “riscoprire gli aspetti femminili” in ogni religione. Il suo ricordo benedizione e chiamata a continuare a costruire un mondo in cui tutti siano ascoltati, valorizzati e responsabilizzati.