Nuovo appello all'Angelus: ricordati Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar e altri Paesi in guerra. Nel commento al Vangelo del giorno una riflessione sul potere: "È prendersi cura dei più deboli, questo ti fa grande". Sul bisogno di vita dell'uomo: il potere allontana dalla verità, scoraggia i "servitori" e crea "dominatori".
Benedetta nel giorno della festa di sant'Andrea Kim alla presenza dei vescovi coreani in visita ad limina. La Vergine indossa un hanbok, l'abito tradizionale coreano, ed è raffigurata come Nostra Signora della Pace. "Interceda per la riconciliazione nella penisola coreana".
La nota del dicastero per la Dottrina della fede a conclusione della lunga indagine sulle presunte apparizioni iniziate nel 1981 nella località della Bosnia Erzegovina. Nessun pronunciamento sulla natura sovrannaturale, ma il Vaticano riconosce il bene prodotto nella vita di tante persone. Card. Fernandez: "Accogliamo questi messaggi non come rivelazioni private, ma cometesti edificanti che ci dicono: non cercate cose straordinarie, ma tornate al Vangelo".
Nell'udienza generale tenuta oggi in piazza San Pietro, Francesco ha ripercorso le tappe del viaggio apostolico che nei giorni scorsi lo ha portato in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e a Singapore. "Ho incontrato comunità vive che crescono per attrazione. Mi ha rallegrato il cuore poter stare un po’ con i missionari e i catechisti di oggi".
Lo scrive papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù che la Chiesa celebrerà nelle diocesi il 24 novembre, a poche settimane dell’inizio del Giubileo. “Anche davanti a voi il Signore apre una strada e vi invita a percorrerla con speranza”.
All’Angelus la vicinanza del pontefice alle popolazioni colpite dal tifone Yagi e alle famiglie degli ostaggi israeliani trovati uccisi a Gaza qualche giorno fa. Il ricordo dell'incontro con la madre di uno di loro. “Continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace”. A tutti l'invito a tornare a chiedersi: "Chi è per te Gesù?".
RIspondendo a una domanda durante la conferenza stampa nel viaggio di ritorno dal suo viaggio in Asia e Oceania Francesco ha rinnovato il suo desiderio di visitare Pechino. Le impressioni su Singapore, Timor Est, Papua Nuova Guinea e Indonesia, le quattro nazioni toccate. Sulla guerra a Gaza: "Non trovo che si facciano i passi per fare la pace". Sulle presidenziali Usa: "Su aborto e migranti entrambi contro la vita, ciascuno in coscienza scelga il male minore".
Che cosa permette a una metropoli di crescere innalzando edifici avveniristici e suscitando ammirazione nel mondo intero? Nella nona puntata del podcast realizzato da AsiaNews e Mondo e Missione in collaborazione con Avvenire sul viaggio del pontefice, Giorgio Bernardelli commenta le parole di Francesco nella metropoli del Sud-est asiatico
Migliaia di fedeli, personalità ecclesiastiche e politiche hanno assistito all’arrivo delle spoglie del cardinale, ora sepolto nella cattedrale di Sant’Elia e San Gregorio l’Illuminatore. L’attesa per il completamento del processo di beatificazione. Dal premier Mikati l’auspicio che attraverso la sua intercessione il Paese dei cedri superi la crisi politica e istituzionale.
Il papa è ripartito per Roma dalla metropoli del Sud-est asiatico, quarta tappa del suo lungo viaggio in Asia e Oceania. "Le religioni sono lingue diverse nel cammino per arrivare a Dio. Se dialogate da giovani, dialogherete anche da adulti, da cittadini, da politici. Rischiate, non abbiate paura". Agli anziani e ai malati: "La vostra preghiera è molto importante davanti a Dio".
Nella celebrazione allo Stadio nazionale davanti a decine di migliaia di fedeli Francesco ha scelto l'immagine delle "grandi e ardite architetture della metropoli" per invitare a guardare alla vera fonte della vita e della bellezza. "L’investimento più redditizio agli occhi di Dio, siamo tutti noi: figli amati dello stesso Padre". Il richiamo a san Francesco Saverio, che visse a lungo nella penisola di Malacca richiamando il primato dell'annuncio del Vangelo ai popoli dell'Asia.
Nel discorso alle autorità nel crocevia commerciale e finanziario del Sud-est asiatico Francesco ha esaltato il modello di pace e collaborazione tra genti diverse che la città-Stato incarna. Ma ha anche chiesto un "salario equo" per i migranti e attenzione alla famiglia e alle relazioni umane nelle metropoli del mondo digitale. Il modello di un "multilateralismo fondato su regole condivise" nel mondo di oggi dilaniato dai conflitti.
Missionario francese delle Mep, p. Bruno Saint Girons è stato per 15 anni prete nella metropoli del Sud-est asiatico che accoglie in queste ore il Papa. Ad AsiaNews racconta la vita quotidiana delle sue comunità. E confida un desiderio: "Mi piacerebbe che questa grande città imparasse da Francesco a non giudicare, ma ad ascoltare tutti".
Nell'ottava puntata del podcast realizzato da "AsiaNews" e "Mondo e Missione" in collaborazione con "Avvenire", Giorgio Bernardelli racconta l'ultima tappa del lungo viaggio del Papa in Asia e Oceania. La città-Stato - crocevia del Sud-est asiatico - ricca di opportunità e di incontro tra i popoli, che oggi però fa sempre di più i conti anche con le contraddizioni dell'economia globale che Francesco ha denunciato nelle sue encicliche.
Mentre tutto il Paese ha ancora negli occhi le oltre 600mila persone della Messa di ieri, questa mattina - nell'ultimo appuntamento a Timor Est - Francesco ha incontrato i giovani, invitandoli a "fare chiasso" per costruire il futuro senza lasciarsi vincere dall'individualismo. Poi la partenza per Singapore dove il pontefice è arrivato nel primo pomeriggio.
Francesco è giunto oggi a Timor Est, il Paese a maggioranza cattolica pienamente indipendente solo dal 2002, terza tappa del viaggio apostolico in Asia e Oceania. Il pontefice ha lodato "l'impegno per giungere a una piena riconciliazione con l'Indonesia", indicandolo al mondo come un esempio. Ma ha anche invitato i timoresi a "far diventare la fede cultura", per dare risposte a piaghe sociali come la povertà, la violenza delle bande di strada e gli abusi sui minori.
Papa Francesco è arrivato a Dili, il terzo Paese toccato nel suo viaggio in Asia e Oceania. Nella nuova puntata del podcast realizzato da "AsiaNews" e "Mondo e Missione" in collaborazione con "Avvenire" Giorgio Bernardelli racconta questo Paese indipendente da poco più di vent'anni ma che non ha ancora sanato davvero le ferite di un conflitto sanguinosissimo. E dove la fede cattolica, che ha plasmato la sua identità, è chiamata a farsi via di futuro.
L'appello all'Angelus al termine della Messa celebrata allo stadio di Port Moresby. Il messaggio ai fedeli papuani: "Non siete isolati, il Signore si fa vicino anche qui". Nell'estrema frontiera di Vanimo l'incontro con i missionari, ricordando l'esempio del martire Giovanni Mazzucconi, pronto a tutto per poter portare il messaggio di salvezza del Vangelo. Insieme a quello del catechista locale Peter To Rot, anche lui beato, che donò la vita per difendere l'unità della famiglia.
Ad AsiaNews una religiosa salesiana italiana da oltre 30 anni nel Paese racconta le attese di un popolo non ancora uscito del tutto dal travaglio che ha portato all’indipendenza. Istruzione e sanità problemi irrisolti, l’urgenza di formare i giovani alla politica. Il desiderio di ‘toccare’ e ricevere una benedizione da Francesco.
Nella quinta puntata del podcast realizzato da "AsiaNews" e "Mondo e Missione" in collaborazione con "Avvenire", Anna Pozzi commenta i discorsi e i gesti del pontefice in Oceania. E il suo invito alla Chiesa locale a raggiungere ogni periferia, come lui ste stesso sta facendo oggi a Vanimo
La città dove il pontefice andrà domani, si trova in una zona particolarmente remota. Francesco ha chiesto espressamente di aggiungere questa tappa per poter incontrare i fedeli della diocesi, ma anche i sacerdoti e le religiose dell’Istituto argentino del Verbo Incarnato nella parrocchia di Baro, dove ha contribuito alla realizzazione di una scuola secondaria. La presenza dei missionari indonesiani anche tra chi è fuggito da oltre il confine.
Nell'arcipelago dell'Oceania segnato dallo sfruttamento intensivo di grandi multinazionali il pontefice esorta a uno "sviluppo sostenibile ed equo". Alla sua comunità politica il richiamo a lavorare insieme perché cessino "le violenze tribali che causano molte vittime". Alla Chiesa l'invito ad avere la forza di "ricominciare sempre", per raggiungere le periferie fisiche e umane più remote, comprese le vittime delle accuse di stregoneria. Il richiamo ai beati martiri Giovanni Mazzucconi e Peter To Rot.
Centinaia di persone hanno accompagnato il tragitto dall'aeroporto alla nunziatura. Dai villaggi più remoti della Papua Nuova Guinea c'è chi ha camminato per una settimana per poter essere presente. Il segretario della Conferenza episcopale p. Giorgio Licini: "La mancanza di lavoro per i giovani, la povertà, le vittime della stregoneria alcuni dei temi su cui speriamo il Papa possa illuminare il nostro cammino".
Il Papa Francesco è arrivato in Oceania, nella seconda tappa del suo viaggio apostolico. Nel podcast realizzato da "AsiaNews" e "Mondo e Missione" in collaborazione con "Avvenire", Anna Pozzi racconta questa terra remota e meravigliosa, dove ambiente e popolazioni sono minacciati dai cambiamenti climatici, dallo sfruttamento e dalla corruzione. E la sua Chiesa giovane e vibrante.
Mons. Martinelli sottolinea ad AsiaNews il legame che rende “differenti e complementari” la dichiarazione sottoscritta ieri a Giacarta e il testo sulla fratellanza umana del 2019. In un mondo segnato dalla guerra “il pericolo è abituarsi alla disumanizzazione”. Essenziali “simboli forti” come il Tunnel dell’Amicizia o la Casa Abramitica. Dal Papa anche il richiamo a guardare in profondità" nel dialogo interreligioso, tornando "alla questione di Dio come questione umana fondamentale".
L'arcivescovo di Mumbai, rapresentante dell'Asia nel Consiglio dei cardinali, chiamato a guidare la commissione voluta da papa Francesco per affrontare la questione dei rapporti tra le rappresentante pontificie e le Chiese locali, uno dei temi emersi dalla consultazione sinodale. Entro giugno 2025 il gruppo presenterà le sue conclusioni.
Davanti a migliaia di persone assiepate nei due impianti sportivi vicini il pontefice ha invitato anche la Chiesa locale a "prendere il largo". "La Parola di Gesù non può restare una bella idea astratta, chiede di cambiare il nostro sguardo, staccandoci da paure e mediocrità". Domattina il congedo dall'Indonesia e la partenza per la Papua Nuova Guinea.
La Dichiarazione di Istiqlal firmata a Giacarta durante l’incontro interreligioso. L’invito ai credenti a collaborare nella difesa della dignità di ogni persona nei conflitti e nella lotta al cambiamento climatico. Percorrendo il “tunnel dell’amicizia” tra la moschea e la cattedrale il pontefice ha invitato a “guardare in profondità” per cercare ciò che unisce le religioni e ad "avere cura dei legami di amicizia" che rendono possibile l'incontro nella diversità.
L'incontro i vescovi, il clero e gli operatori pastorali nella cattedrale di Giacarta: "“Annunciare il Vangelo non vuol dire imporre o contrapporre la propria fede a quella degli altri". Chiamando a sé una catechista ha detto: "Sono loro a portare avanti la Chiesa". "Ciò che manda avanti il mondo non sono i calcoli di interesse, ma la carità che si dona”.
Parlando da Giacarta e richiamando il riferimento alla "benedizione di Dio" nella Costituzione indonesiana come fondamento dell'unità, Francesco non elogia un'isola felice, ma indica un modello al mondo intero segnato dai conflitti. Il commento di Giorgio Bernardelli nella terza puntata del podcast di "AsiaNews" e "Mondo e Missione" in collaborazione con "Avvenire".