Durante il fine settimana la polizia cambogiana ha preso in custodia centinaia di cittadini locali e stranieri. Nonostante Phnom Phen abbia lanciato da più di un anno un'operazione di contrasto al fenomeno, le truffe via internet continuano a fiorire in tutto il sud-est asiatico. Secondo gli osservatori i recenti rimpatri di cinesi dalle regioni settentrionali del Myanmar hanno costretto l'industria a sportarsi in altri luoghi.
P. Hironimus Pakaenoni nominato nei giorno scorsi alla guida dell’arcidiocesi della provincia di East Nusa Tenggara. Egli succede a mons. Turang che lascia per limiti di età. Fra gli obiettivi “lo sviluppo” della comunità in un contesto di “società pluralistiche” che devono “camminare assieme”.
Cade domani l'anniversario della sparizione dell'attivista per i diritti umani della minoranza malese che abita nel sud della Thailandia. La moglie Angkhana è riuscita per la prima volta a portare il caso in tribunale. Ma nonostante i sospetti nei confronti delle forze dell'ordine, non è stato individuato nessun colpevole.
Lo affermano i dati più recenti del Sipri di Stoccolma sui trasferimenti internazionali di armi negli ultimi cinque anni. L'India è il primo importatore al mondo, mentre gli Stati Uniti, per la prima volta in 25 anni, sono il principale fornitore della regione. A guidare il riarmo, spiegano gli esperti, è la percezione della minaccia cinese (che continua ad aumentare la propria produzione bellica).
Dal 4 marzo scorso non si hanno notizie certe sulla loro sorte. Il fermo è avvenuto senza mandato o spiegazioni sui motivi. Essi sono parenti del pastore Y Khen Bdap, anch’egli condannato nel 2004 a quattro anni per “disturbo dell’ordine pubblico” per le attività religiose. Già in passato la comunità era stata oggetto di violenze e persecuzioni a sfondo confessionale.
Le notizie di oggi: in Cina aumentano per la prima volta in sei mesi i prezzi al consumo, trainati dal Capodanno. Punjab, blasfemia: studente 22enne condannato a morte per messaggi Whatsapp, un 17enne all’ergastolo. Inchiesta Onu: l’Iran è responsabile della “violenza fisica” che ha ucciso Mahsa Amini. Insediamenti e attacchi di coloni in Cisgiordania hanno raggiunto livelli record.