27/10/2015, 00.00
YEMEN
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Aden, jihadisti impongono all'università la divisione fra sessi e la preghiera islamica collettiva

Esponenti dello Stato islamico hanno fatto irruzione in tre diversi dipartimenti dell’università e distribuito volantini. I miliziani vogliono anche mettere al bando la musica. L’ultimatum scadrà il 29 ottobre, poi seguiranno autobombe e attentati. Al momento non si hanno conferme sull’attendibilità.

Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - Miliziani armati hanno fatto irruzione in tre dipartimenti dell'università di Aden, nel sud dello Yemen, distribuendo volantini a firma dello Stato islamico e contenenti minacce di morte se, all’interno dell’università, non viene rispettata la rigida separazione fra i sessi. A denunciarlo sono gli stessi studenti dell’Università di Aden, secondo cui i jihadisti minacciano l’uso della forza in caso di violazione alla norma nel campus.

Secondo quanto riferisce il Middle East Online, gli studenti raccontano di uomini armati che fanno irruzione nelle aule e nei corridoi di tre dipartimenti, consegnando i volantini contenenti le minacce. I fogli portano la firma della sezione di Aden e Abyan di Daesh [acronimo arabo per lo Stato islamico], ma non vi sono al momento conferme sulla loro attendibilità.

Oltre alla divisione fra maschi e femmine, i miliziani dello SI vogliono anche mettere al bando la musica e introdurre la preghiera collettiva all’interno dell’ateneo.

Gli studenti avranno tempo fino al 29 ottobre per dar seguito alle imposizioni dei jihadisti; in caso di rifiuto, i miliziani sono già pronti a colpire con auto imbottite di esplosivo e bombe Molotov.

Nel luglio scorso le truppe governative (sunnite) fedeli al presidente Abedrabbo Mansour Hadi, sostenute dai raid aerei della coalizione araba a guida saudita, sono riuscite a strappare la città portuale al controllo dei ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Tuttavia, l’avanzata ha permesso anche a gruppi jihadisti, fra cui la sezione locale di al Qaeda e membri dello Stato islamico, di guadagnare terreno e diventare una presenza visibile nelle vie e nelle piazze del secondo centro per importanza dello Yemen.

Dall’inizio del conflitto sono morte oltre 5mila persone, di cui più di 2.300 civili. Nel Paese è in atto un disastro umanitario e quasi 21 milioni di persone (pari all’80% della popolazione) sarebbe in condizioni di “carestia” e con un bisogno “disperato” di cibo e medicine. Circa 1,5 milioni gli sfollati interni. Al Qaeda, attiva in diverse parti dello Yemen, ha sfruttato il collasso dell'autorità centrale nel 2011 che ha portato alla caduta dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh per estendere la propria influenza.

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