27/04/2011, 00.00
THAILANDIA
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Anche la Chiesa thailandese partecipa alla beatificazione di Giovanni Paolo II

di Weena Kowitwanij
Alla cerimonia andrà il vescovo di Nakhon Ratchasima, ordinato sacerdote nel 1984 proprio da papa Woytila nel viaggio in Thailandia. Ad AsiaNews il prelato racconta il ricordo di quell’evento e l’esempio di Giovanni Paolo II per la Chiesa thai.

Bangkok (AsiaNews) – Mons. Joseph Chusak Sirisut, vescovo della diocesi di Nakhon Ratchasima e presidente della Commissione cattolica per il dialogo interreligioso e culturale, parteciperà alla cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il 1° maggio a S.Pietro, in rappresentanza della Conferenza episcopale cattolica thailandese. Egli è uno dei 23 sacerdoti ordinati proprio da Giovanni Paolo II nella visita in Thailandia, l’11 maggio 1984 presso il seminario minore a Samphran, Nakhon Pathom.

In ricordo della visita, presso il Seminario è stata eretta una statua di papa Woytila, con iscritte parole in lingua Thai rivolte quel giorno dal Papa ai cattolici thailandesi: “Sawaddee, sawaddee, poh rak muang thai” (Sawaddee è un saluto, poh significa padre ma è anche usato per indicare i sacerdoti, rak vuol dire amore, per cui possiamo tradurre: Sawaddee, io amo la Thailandia”).

Mons. Sirisut spiega ad AsiaNews che “con la più profonda gratitudine per quello che Sua Santità ha trasmesso alla Chiesa thailandese, noi sentiamo di dover partecipare a questa importante cerimonia e siamo certi che Egli sarà proclamato santo davvero presto”.

Il vescovo ha un ricordo vivo  della sua ordinazione e dice che “essere stato ordinato dal Papa è un privilegio inaspettato. Non lo sapevamo, quando fu annunciato il viaggio di Sua Santità in Thailandia. Quando l’abbiamo saputo siamo stati davvero felici ed eccitati. Poi abbiamo capito come fossimo inadeguati per una simile grazia. Ringrazio Dio per avere ricevuto questa grazia, anche se non sono mai stato bravo a scuola, né un perfetto seminarista”.

“Da 20 anni sono responsabile per il dialogo Interreligioso, da quando ho conseguito la laurea specialistica in questo campo. Per cui so bene quanto sia difficile e impegnativa una missione che metta al suo centro l’umano. Occorre agire in modo attento e graduale, per conseguire una autentica comprensione. Papa Giovanni Paolo II è un forte esempio, Egli era un esperto nel dialogo interreligioso, come quando  ha preso l’iniziativa di organizzare una preghiera per la pace ad Assisi [a cui hanno partecipato leader di varie fedi religiose], proseguita da Papa Benedetto XVI che presiederà la preghiera per la pace ad Assisi, nel prossimo ottobre, insieme anche ad almeno 3 rappresentanti dell’Associazione Buddista”.

“A chi può partecipare alla cerimonia di beatificazione, dico di non chiedere grazie personali, ma di imitare Sua Santità che ha dato esempio in campo missionario, nelle relazioni sociali, nel dialogo interreligioso... E' stato un Pastore tutto dedito alla Chiesa, con profonda devozione e fiducia in Maria, un testimone della fede, un difensore della pace e dei diritti umani. Per fare così, dobbiamo essere umili e cortesi nel cuore quando incontriamo gli altri, per portare loro l’amore di Dio, e per riceverlo”.

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