02/07/2012, 00.00
TURCHIA - SIRIA
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Ankara invia jet da guerra sul confine siriano

Il governo turco risponde alle provocazioni di Assad e continua la sua politica di "tolleranza zero" contro le azioni dell'esercito siriano sulla frontiera. Nei giorni scorsi la Turchia ha invitato anche batterie missilistiche e mezzi corazzati. Fallisce l'incontro Internazionale sulla Siria tenutosi a Ginevra lo scorso 30 novembre.

Istanbul (AsiaNews/ Agenzie) - Sale la tensione fra Damasco e Ankara. Oggi, l'esercito turco ha inviato sei caccia F16 sul confine Siriano, in risposta al passaggio troppo vicino alla frontiera di tre elicotteri da guerra siriani.

Dopo l'abbattimento del jet turco lo scorso 22 giugno, Ankara ha deciso di rinforzare le difese sui 500 chilometri di confine con la Siria, annunciando "tolleranza zero" contro le incursioni dell'esercito di Assad. Oltre agli aerei da guerra l'esercito ha invitato nei giorni scorsi anche batterie missilistiche e mezzi corazzati.

Da 16 mesi, il governo di Ankara sostiene i ribelli del Free Syrian Army, costituitosi proprio in territorio turco, permettendo loro di rifugiarsi in segreto nei campi profughi, dove a tutt'oggi vi sono circa 30mila rifugiati. Secondo alcuni esperti l'esercito, turco fornirebbe ai guerriglieri anche armi, equipaggiamento e addestramento. 

Intanto, si è concluso con un nulla di fatto l'Incontro internazionale sulla Siria tenutosi a Ginevra lo scorso 30 giugno, a cui hanno partecipato Onu, Stati Uniti, Europa, Paesi della Lega araba - esclusa l'Arabia Saudita - Russia e Cina. La conferenza è stata organizzata per ridiscutere l'ipotesi di un governo di transizione senza Assad e la piena applicazione del piano di pace di Kofi Annan. Come in altre occasioni Pechino e Mosca si sono dette contrarie alla cacciata di Assad senza il consenso di tutto il popolo siriano. Il risultato deludente dell'incontro è stata criticato anche dall'opposizione siriana che in comunicato ha sottolineato che "la comunità internazionale ha ancora una volta fallito nell'adottare una posizione comune per porre fine ai crimini del regime di Assad contro il popolo siriano. Il nuovo accordo contiene dei punti oscuri che costituiscono una nuova opportunità per il regime di giocare con il tempo per reprimere la rivoluzione popolare e far tacere con la violenza le uccisioni".

 

 

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