27/10/2010, 00.00
ASIA - BANGLADESH
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Asia: raccolti di riso in calo, in aumento il prezzo

Inondazioni e siccità record, cicloni e tifoni hanno sconvolto i raccolti del sud e del sudest dell’Asia, che sono inferiori al previsto. I Paesi si preparano ad affrontare la scarsità. Il Bangladesh appare pronto, dopo le proteste del 2008 per la grave crisi alimentare.

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Crescono i prezzi del riso in Asia, dopo che siccità e inondazioni hanno flagellato i raccolti di molti Paesi grandi produttori. Si profila una crisi dei prezzi come nel 2008, ma gli Stati appaiono avere imparato ad affrontare le crisi alimentari.

Le inondazioni di ottobre hanno ucciso almeno 162 persone nel sudest asiatico e danneggiato i raccolti di Thailandia e Vietnam, i due maggiori esportatori mondiali di riso. Quest’estate le inondazioni hanno devastato i campi di grano del Pakistan. Il tifone Megi ha flagellato le Filippine.  La Russia e altre zone dell’Europa orientale hanno subito la peggiore siccità da 50 anni che ha impoverito i raccolti di grano.

Il Dipartimento Usa per l’agricoltura l’8 ottobre aveva abbassato la stima per il raccolto mondiale di riso a 452,5 milioni di tonnellate, 171mila tonnellate in meno rispetto al fabbisogno di Pakistan e Thailandia. Ma il dato va rivisto in ribasso dopo i tifoni e le inondazioni nel sud est asiatico a ottobre.

Inoltre Prasert Gosalvitra, capo del Dipartimento statale del riso, prevede che la Thailandia, maggiore esportatore mondiale di riso,  sia in declino “in modo definitivo” di almeno 1,5 milioni di tonnellate di meno l’anno, pari a circa il 6,5% dei 23 milioni prodotti. Il Dipartimento per la prevenzione dei disastri e il recupero, ha detto oggi che è ancora presto per stimare le perdite conseguenti alle inondazioni che ad ottobre hanno colpito 36 province, colpito 3,2 milioni di persone e danneggiato circa 1,4 milioni di acri di terra agricola.

In Pakistan, secondo dati ufficiali, le inondazioni hanno danneggiato le coltivazioni per 286,1 miliardi di rupie (circa 2,36 miliardi di dollari) e distrutto 2,39 milioni di tonnellate di riso.

Il Dipartimento per l’agricoltura delle Filippine ha detto oggi che il tifone Megi ha colpito il 22% degli 1,86 milioni di ettari di terreno coltivato, con perdite stimante in 468,546 tonnellate di riso, il 6% circa del raccolto previsto.

I prezzi di riso e grano sono in crescita. Anche se molti Paesi potranno supplire agli scarsi raccolti con le scorte, si prevede che l’anno prossimo bisognerà ricostituirle e aumenteranno i prezzi.

I prezzi del riso sono già alti in Bangladesh, dove è venduto a 33 taka (34 centesimi di euro) al chilogrammo, circa il doppio del 2009. Nel 2008, quando pure i raccolti locali sono stati scarsi e i prezzi sono saliti, la popolazione era scesa in piazza a Dhaka per protesta e la gente faceva file di ore per comprare il riso sussidiato dallo Stato, di bassa qualità ma economico. Ma a settembre, quando lo Stato ha mandato per le strade i camion per vendere il suo riso per 25 taka il kg durante il santo mese del Ramadan, pochi sono venuti a comprarlo.

Esperti commentano che ora nel Paese c’è più denaro, grazie all’aumento dei salari interni e alle molte rimesse di migranti all’estero, per cui preferiscono spendere di più piuttosto che comprare il riso statale di bassa qualità.

Il Bangladesh è il 4° maggior produttore mondiale di riso ma ha 150 milioni di abitanti e in genere deve importare circa il 10% del grano necessario per i suoi bisogni. Nel 2007 il raccolto fu devastato prima da ripetute inondazioni monsoniche, poi dal ciclone Sidr che uccise 3.500 persone, causò oltre 2 milioni di sfollati e la rovina di 800mila ettari di coltivazioni. Nel 2008, quando  il prezzo aveva raggiunto i 500 dollari per tonnellata, i Paesi grandi produttori vietarono l’esportazione, per evitare scarsità sul mercato interno e tenere bassi i prezzi interni. Questo causò maggiore penuria nel mercato internazionale e il prezzo salì al record di 1.000 dolari la tonnellata.

Il Bangladesh da allora ha imparato a essere autosufficiente: ha iniziato progetti per aumentare l’irrigazione, migliorare la distribuzione delle sementi di alta qualità e produttività, dare fertilizzanti sussidiati. Quest’anno il raccolto, nonostante la stagione arida, è stato di 18 milioni di tonnellate, rispetto ai 14 milioni del 2008.

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