28/10/2010, 00.00
MYANMAR
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Aung San suu Kyi forse libera dopo le elezioni in Myanmar

Il Ministro degli esteri birmano avrebbe detto ai suoi colleghi dell’Associazione delle nazioni dell’Asia del sud-est che la leader dissidente potrebbe essere lasciata libera nelle prossime settimane. La notizia viene da una fonte diplomatica; nessuna data precisa è stata indicata.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Aung San suu Kyi "potrebbe essere liberata" dopo le elezioni del 7 novembre. Lo ha fatto sapere in via informale il Ministro degli esteri birmano, Nyan Win, ai suoi colleghi dell'Associazione delle nazioni dell'Asia del sud-est (Asean). "Ci ha detto che la liberazione di Aung San Suu Kyi potrebbe avvenire dopo le elezioni", ha detto un diplomatico asiatico a condizione di anonimato. I Ministri degli esteri dei diversi Paesi della regione sono da ieri nella capitale vietnamita per partecipare al summit dell’Associazione che si apre oggi.

Due responsabili birmani avevano indicato, nei giorni scorsi e sotto anonimato, che la leader democratica e Premio Nobel per la Pace potrebbe ritrovare la libertà il 13 novembre, data di scadenza della sua attuale pena. Aung San Suu Kyi ha trascorso più di 15 degli ultimi 21 anni in stato di detenzione e non ha più ritrovato la libertà dal 2003.

Il ministro birmano Nyan Win ha incontrato ieri sera, durante una cena, i suoi omologhi. ''Ha detto che libereranno Aung San Suu Kyi forse dopo le elezioni'', ha riferito il diplomatico precisando che il ministro non ha indicato nessuna data precisa. La Corte suprema birmana ha accettato nei giorni scorsi di esaminare un nuovo appello della dissidente Aung San Suu Kyi contro la sua condanna agli arresti domiciliari. Lo ha affermato uno dei suoi avvocati. Questo "speciale appello" sarà preso in esame da tre giudici della Corte a Naypyidaw, a nord di Yangon. La data dell'udienza non è non ancora stata annunciata. "Speriamo sempre per il meglio", ha dichiarato l'avvocato Khin Htay Kywe.

Un responsabile della giunta ha confermato, sotto copertura di anonimato, che la Corte suprema ha accettato ieri di esaminare questo appello. Aung San suu Kyi era stata  condannata nell'agosto 2009 a diciotto mesi supplementari ai domiciliari per avere brevemente ospitato un americano che era riuscito a nuotare fino alla sua abitazione, che si trova sulle rive di un lago.

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