15/04/2021, 15.05
CINA
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Banca centrale cinese: Con il controllo delle nascite perdiamo il vantaggio sugli Usa

L’istituto raccomanda al governo di “liberalizzare” le politiche per la natalità. Tra il 2019 e il 2050 la popolazione cinese si ridurrà di 32 milioni. Diminuiranno i cittadini in età di lavoro e cresceranno i pensionati. Intelligence Usa: Calo demografico complicherà l’ascesa di Pechino.

Pechino (AsiaNews) – La Banca centrale cinese ha raccomandato al governo di abbandonare le politiche di controllo delle nascite: senza un’azione di questo tipo il Paese perderà il suo vantaggio economico nei confronti degli Stati Uniti. Il suggerimento è contenuto in una ricerca pubblicata ieri dall’istituto.

In base alle previsioni delle Nazioni Unite, tra il 2019 e il 2050 la popolazione cinese si ridurrà di 32 milioni; gli Usa vedranno un incremento di 50 milioni. Lo scenario che si profila è quello di una Cina che avrà meno cittadini in età di lavoro e più anziani di quelli che avranno gli Usa entro i prossimi 30 anni. Il boom economico del Paese negli ultimi 40 anni è stato costruito sull’alta disponibilità di manodopera, una fascia compresa tra i 15 e i 64 anni, e il relativo basso costo del lavoro.

I ricercatori della Banca centrale confermano in sostanza il fallimento della passata politica del figlio unico. Il suo allentamento nel 2106, con la possibilità di avere due figli per famiglia, non ha cambiato la situazione. Secondo gli autori dello studio, la “liberalizzazione” delle nascite deve avvenire ora che vi sono ancora coppie che vogliono avere più figli: per dinamiche socio-economiche, come già accaduto nei Paesi più sviluppati, ciò potrebbe cambiare in futuro.

I numeri della Banca centrale sono in linea con il trend rilevato dal governo. Lo scorso 26 febbraio, il vice ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale You Jun ha ammesso che entro cinque anni il Paese perderà 35 milioni di adulti in età di lavoro.

Il capo dei servizi segreti Usa Avril Haines ha dichiarato ieri che le fragilità economiche, ambientali e demografiche minacciano di complicare la capacità della Cina di gestire il passaggio al ruolo dominante che essa aspira ad avere nei prossimi decenni. Haines ha fatto tale affermazione durante un’audizione al comitato per l’Intelligence del Senato.

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