28/06/2017, 08.53
LIBANO - PALESTINA
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Beirut, violenze fra opposte fazioni nel campo palestinese di Sabra: tre vittime

Nello scontro a fuoco sono morti Bilal Akar, ricercato per diversi crimini, e Samir Badran. Deceduta anche una bambina colpita da una pallottola vagante. Resta alta la tensione nell’area. Questioni economiche dietro le violenze. L’esercito presidia la zona. 

 

Beirut (AsiaNews/agenzie) - È di tre palestinesi uccisi, fra i quali vi è anche una bambina, il bilancio di pesanti scontri armati che si sono verificati nella serata di ieri nel campo profughi palestinese di Sabra, alla periferia di Beirut (Libano). Le violenze hanno coinvolto opposte fazioni di palestinesi ospitate all’interno del centro, situato nella periferia sud della capitale. 

Secondo quanto riferisce l’agenzia ufficiale Ani, gli scontri hanno interessato il gruppo che fa riferimento a Bilal Akar, uno dei più pericolosi fuggitivi presenti nel campo, e la fazione di Abou Mohammad Badran. 

Nella sparatoria è deceduto lo stesso Bilal Akar (ricercato dalle autorità per diversi reati) e Samir Badran, dell’opposta fazione. La terza vittima è la figlia di quest’ultimo, Hiléné, colpita da una pallottola vagante e deceduta sul colpo.

Ferito in modo grave il fratello di Bilal, ricoverato al Sahel General Hospital in condizioni “critiche” secondo il bollettino medico. 

Lo scontro a fuoco fra i due uomini ha innescato una spirale di violenze fra i due gruppi, tuttora in corso. Le autorità libanesi hanno stanziato l’esercito attorno al perimetro del campo profughi, nel tentativo di presidiare la zona e riportare la calma. 

Fonti interne al campo, dietro anonimato, riferiscono che alla base delle violenze vi sarebbero questioni di denaro e di controllo del territorio. Diverse decine di sostenitori della fazione di Bilal hanno preso d’assalto l’ospedale, per avere informazioni sul loro leader, ma sono stati dispersi dai militari. Al momento la situazione è ancora di forte tensione. 

Il campo profughi di Sabra (e Shatila, dove si è verificato il massacro nel 1982) accoglie centinaia di migliaia di palestinesi fuggiti nel 1948 dopo la prima guerra israelo-palestinese. A questi si sono aggiunti altri migliaia di profughi che hanno abbandonato la Siria dall’inizio del conflitto nel marzo 2011. All’interno dei campi profughi sono frequenti casi di epidemie, per le precarie condizioni igieniche. A questo si aggiunge malnutrizione, denutrizione e scarsità di acqua potabile.

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