18/01/2017, 12.57
INDIA
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Card. Gracias: Preghiamo insieme per l’unità dei cristiani

di Nirmala Carvalho

Per la prima volta a Mumbai la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani viene organizzata da cattolici e pentecostali. L’arcivescovo presiederà la preghiera ecumenica il 20 gennaio. Leader cristiano: “Le divisioni sono terreno fertile per i radicali indù che vogliono demolire le icone cristiane di carità, educazione e assistenza ai malati”.

Mumbai (AsiaNews) – “Preghiamo insieme affinchè sia compiuta la preghiera di Gesù che ‘tutti siano una cosa sola’”. È l’appello lanciato dal card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si apre oggi.

In una dichiarazione ufficiale, il porporato ricorda che la celebrazione si svolge ogni anno dal 18 al 25 gennaio, ma “quest’anno assume un significato ancora più importante perché ricorrono i 500 anni della Riforma protestante […] un evento che ha innescato una divisione profonda nel mondo cristiano tra Chiesa cattolica e Chiese riformate”. Allo stesso tempo il cardinale sottolinea gli sforzi verso il dialogo compiuti lo scorso anno da papa Francesco, che in ottobre ha firmato una Dichiarazione Congiunta insieme al vescovo Munib Yunan, Presidente della Lutheran World Federation. In questo modo, afferma, “scambiandosi un abbraccio e firmando la dichiarazione, essi hanno posto fine a 500 anni di separazione e ostilità”.

Per quanto riguarda la Chiesa di Mumbai, quest’anno per la prima volta l’ottavario di preghiera è organizzato dai cattolici e dalle chiese pentecostali. L’evento principale si svolgerà il 20 gennaio, quando il card. Gracias presiederà la preghiera comune nella chiesa di Our Lady of Salvation di Dadar. In generale, le preghiere ecumeniche si terranno in 10 parrocchie sparse in tutta la diocesi.

Secondo Sajan K George, ortodosso siriaco e presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), “il compito primario della Chiesa è promuovere pace, armonia e unità”. Egli riporta che oggi in molte aree dell’India “ci sono episodi di intolleranza e di estremismo religioso nei confronti della fede cristiana. Inoltre i dalit cristiani subiscono gravi forme di ingiustizia e violenza”.

Per questo “è urgente che tutte le Chiese cristiane si uniscano nella nostra società pluralistica dal punto di vista religioso e con grandi disparità da quello economico”. Il leader cristiano ritiene che “l’ecumenismo sia essenziale per combattere la crescente divisione tra i pochi ricchi e la maggioranza della popolazione emarginata ed esclusa dalla società”.

Le divisioni presenti tra le denominazioni cristiane, aggiunge, “sono utilizzate dai radicali indù per demolire le icone cristiane di carità, educazione e assistenza ai malati”. Perciò una “rilevante spiritualità ecumenica potrebbe manifestarsi nella lotta per l’emancipazione dei dalit e dei tribali, per dare voce a chi non ne ha e per servire coloro che sono disumanizzati”. “L’ecumenismo – conclude – deve necessariamente promuovere la comprensione reciproca e l’arricchimento attraverso la preghiera comune, condividendo esperienze e riflessioni. È la strada con cui possiamo non solo approfondire la nostra comune realizzazione della verità, ma anche il nostro comune impegno ad assicurare una dimensione religiosa per le persone che sono alla ricerca di una vita più piena di pace, nella libertà fraterna e nella giustizia”.

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