13/07/2021, 08.49
MOLDAVIA
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Chişinău: gli europeisti ottengono la maggioranza al Parlamento

di Vladimir Rozanskij

Il partito Pas della presidente Sandu supera il 50% delle preferenze. Battuto il blocco pro-Russia formato da socialisti e comunisti. A fare la differenza il voto dei moldavi all’estero. Sandu promette soluzione pacifica per la Transnistria. Natalia Gavrilitsa probabile nuovo premier.

Mosca (AsiaNews) – Il partito europeista Azione e Solidarietà (Pas) della presidente moldava Maia Sandu ha ottenuto oltre il 52% dei voti alle elezioni parlamentari dell’11 luglio. È la prima volta dal 2009 che una formazione si assicura la maggioranza assoluta nel Paese stretto tra Russia, Ucraina e Romania. Il Pas ha superato anche il record del 50,07% registrato dai comunisti nel 2001: il risultato più alto nel trentennio post-sovietico. La Sandu ha già annunciato di voler procedere con un governo monocolore, senza alleanze con altri partiti.

Al secondo posto si è classificato il blocco filo-russo formato da socialisti e comunisti. Guidato dagli ex-presidenti Igor Dodon e Vladimir Voronin, il cartello elettorale ha guadagnato  il 27,2%. Entrano in Parlamento anche il partito Šor dell’imprenditore Ilan Šor con il 5,8% e quello dell’uomo d’affari emigrato in Germania Renato Usatij, che ha conquistato il 4,1%. Tutti gli altri partiti non hanno superato lo sbarramento del 4%, e ora si dovranno ridistribuire i loro voti. La partecipazione è stata la più bassa della storia recente in un’elezione parlamentare, rimanendo con il 48,41% al di sotto della maggioranza degli elettori.

Dopo lo scioglimento del Parlamento in aprile, le parlamentari moldave si sono svolte in anticipo rispetto alla scadenza naturale; i 101 deputati eletti ora dovrebbero rimanere in carica per un periodo di quattro anni. I socialisti di Dodon e i suoi alleati controllavano la precedente legislatura: le formazioni pro-Mosca hanno tentato in ogni modo di opporsi alla politica d’integrazione europea della Sandu, presidente del Paese dal dicembre 2020. La Corte costituzionale aveva accettato lo scioglimento, vista l’impossibilità del Parlamento – che la Sandu definiva “corrotto” – a votare per la formazione di un governo.

A determinare il clamoroso risultato in favore della Sandu sono stati soprattutto i voti dei moldavi residenti all’estero, spinti in particolare dalle contestazioni in Transnistria. Nella striscia di terra sul Mar Nero, ancora in parte controllata dai russi e guidata da un governo separatista, erano stati aperti 41 seggi elettorali. La Sandu ha promesso di trovare una soluzione per la Transnistria senza conflitti con la Federazione Russa.

La folla dei sostenitori della Sandu ha festeggiato nella piazza del centro della capitale, dove ha sede il Pas, scandendo slogan come “abbiamo la maggioranza!” e “il Paese ai giovani!”. A salutare la folla c’erano i due leader del Pas: Igor Grosu e Natalia Gavrilitsa. L’incarico di formare il nuovo esecutivo dovrebbe essere affidato a Gavrilitsa, completando così il tandem delle “donne democratiche” al potere in Moldavia.

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