23/12/2015, 00.00
INDONESIA
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Chiesa indonesiana: La visita di Jokowi in Vaticano darà frutti nel dialogo islamo-cristiano

di Mathias Hariyadi
Il presidente della Conferenza episcopale e i vertici della comunità protestante hanno incontrato il capo di Stato alla vigilia del Natale. Al centro dell’incontro una possibile tappa di Jokowi nel “centro” della cristianità durante un futuro viaggio in Europa. Apprezzamento per il rafforzamento delle misure di sicurezza in occasione delle feste.

Jakarta (AsiaNews) - Una visita del presidente in Vaticano “darà molti frutti” e sarà fonte di grande credito tanto fra i leader europei, quanto per tutti i cittadini indonesiani. È quanto ha affermato mons. Ignatius Suharyo, arcivescovo di Jakarta e presidente della Conferenza episcopale (Kwi), al termine dell’incontro con il capo di Stato Joko “Jokowi” Widodo. Insieme ai leader del Sinodo delle chiese protestanti (Pgi), i vertici della Chiesa cattolica indonesiana hanno incontrato ieri il presidente Jokowi, in occasione del tradizionale scambio di auguri in occasione del Natale. Durante l’incontro si è parlato delle misure di sicurezza contro le minacce terroristiche e di una possibile visita del presidente al “centro della cristianità”. 

I leader cattolici e protestanti indonesiani hanno rivolto un accorato appello al capo di Stato, invitandolo a includere una tappa in Vaticano in vista di un suo futuro viaggio in Europa. La visita del presidente della nazione musulmana più popolosa al mondo al cuore della fede cattolica, spiega il presidente della Kwi, "sarebbe apprezzata da tutto il mondo".

Un segnale forte, prosegue mons. Suharyo, anche ai leader europei che in questi mesi si trovano ad affrontare l’emergenza profughi, con l’arrivo di decine di migliaia di rifugiati molti dei quali di fede musulmana e originari dei Paesi del Medio oriente martoriati dalla guerra. Per il presule l’incontro fra papa Francesco e il presidente Jokowi in Vaticano mostrerebbe all’Europa il volo “differente” -  tollerante, moderato - della maggior parte dei musulmani indonesiani, che hanno costruito rapporti solidi e amichevoli con i concittadini di altre fedi religiose. 

Del resto il tema dell’accoglienza e l’incontro fra musulmani e non musulmani è stato uno dei temi al centro della visita del presidente italiano Sergio Mattarella in Indonesia, nel corso del suo recente viaggio in Asia. Un problema di stretta attualità e che necessita di soluzioni urgenti ed efficaci. “Siamo completamente diversi - ha sottolineato il presidente Kwi al termine dell’incontro - rispetto alla visione che molti europei hanno di noi”. 

A margine dell’incontro fra leader cristiani e capo di Stato si è affrontato anche il tema della sicurezza in occasione delle feste, con il rischio concreto di attentati ad opera di movimenti terroristi o singoli fanatici. “Per quanto concerne le misure di sicurezza - ha affermato il mons. Suharyo - sono state rafforzate a tutela dei fedeli che parteciperanno alle funzioni del Natale. Apprezziamo molto la scelta. Perché se succede qualcosa, la nostra reputazione come Paese sarà danneggiata”. 

In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.

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