30/05/2006, 00.00
Cina
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Cina, una legge per proibire a chi protesta di suicidarsi

Gli emendamenti alla Legge sulle petizioni intendono proibire gesti inconsulti per attirare l'attenzione del governo sui problemi sociali, molto spesso l'unico modo per far conoscere verità scomode.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Una nuova proposta di legge vuole proibire a coloro che protestano contro le ingiustizie legali di minacciare la morte o di procurarsi lesioni per attirare l'attenzione sui loro problemi. I nuovi emendamenti alla Legge sulle petizioni di Pechino – che contengono anche questa clausola – sono stati proposti dal Congresso del popolo della città di Pechino per "aiutare a fermare il crescente numero di appelli presentati nella capitale". La decisione su queste norme ora spetta alla Commissione permanente dell'Assemblea municipale di Pechino.

Fra le proposte c'è quella di impedire il blocco del traffico per protesta e la proibizione di radunarsi al di fuori degli edifici che ospitano uffici governativi. Zhang Yin, vicedirettore del Dipartimento legislativo dell'Assemblea, ha spiegato che "il numero sempre crescente di petizioni presentate al governo negli ultimi anni ha fatto aumentare in maniera esponenziale i gesti inconsulti effettuati da persone che vogliono attirare l'attenzione sui loro problemi". Per Zhang, la maggior parte di queste persone "protesta contro la requisizione forzata della terra in campagna, la demolizione delle case in città, relazioni sul lavoro e sicurezza sociale".

Xu Zhiyong, ricercatore giuridico all'Università delle poste e telecomunicazioni di Pechino, definisce "irragionevole" proibire alle persone il suicidio o l'auto-lesione ed aggiunge che le altre proposte presenti negli emendamenti "sono già previste da leggi vigenti".

"La gente – spiega – si uccide quando non ha più nulla per uscire da una situazione terribile. So di molte persone che si sono uccise gettandosi da alti palazzi, dentro i fiumi, nei pressi di uffici statali o di ambasciate e spesso lo fanno solo perché è l'unico modo per porre l'attenzione sui loro problemi".

"Un bando di questo tipo – conclude – produrrà solo il risultato opposto: molte più persone creeranno problemi. Credo che l'unica strada utile sia effettuare vere riforme politiche, per far diventare più giusto e democratico il governo. Altrimenti il fiume di petizioni, specialmente vero Pechino, continuerà".

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