13/06/2019, 13.00
SRI LANKA
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Colombo, riapre il santuario di sant’Antonio dopo le stragi di Pasqua (Foto)

di Melani Manel Perera

Il restauro della chiesa è stato curato dai militari della Marina. Il santuario rimane aperto dalle 6 di mattina alle 20 di sera. In questa chiesa un attentatore ha provocato 54 vittime. “Sono già santi”, afferma l’arcivescovo Ranjth.

Colombo (AsiaNews) – Con una benedizione ieri sera e una messa stamattina, ha riaperto al pubblico il santuario di sant’Antonio a Kochchikade (Colombo), una delle tre chiese devastate dagli attentati di Pasqua. Le cerimonie sono state segnate dalla gioia dei fedeli, che rientrano nel luogo di culto dopo quasi due mesi, e dal dolore per il ricordo delle vittime, che qui sono state 54. Il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha presieduto entrambe le celebrazioni. Egli ha detto: “Coloro che sono morti negli attacchi sono dei santi. Li ricorderemo ogni giorno. Non ci dimenticheremo neppure dei loro cari. Ogni centesimo raccolto sarà speso per il benessere di queste famiglie”.

Le stragi del 21 aprile in tre chiese e tre hotel di lusso della capitale hanno provocato una carneficina: 257 morti accertati e oltre 600 feriti. Lo Stato islamico ha rivendicato le stragi, ma il governo ritiene che la responsabilità sia del gruppo locale National Thowheed Jamath. Inoltre in seguito sono affiorate pesanti connivenze del governo nei confronti del radicalismo islamico, presente sull’isola da anni ma per lo più ignorato a scopo elettorale.

Il lavoro di restauro del santuario è stato curato dai militari della Marina, che hanno transennato e messo in sicurezza la struttura danneggiata dai detriti della bomba. Da oggi la chiesa osserverà i seguenti orari d’apertura: dalle 6 di mattina alle 20 di sera.

Nella benedizione di ieri sera, il card. Ranjith ha affermato: “Non c’è niente che abbia più valore della vita umana. Perciò nessuno ha il diritto di strappare la vita di un altro. Rifiutiamo in maniera categorica l’uso della vita umana per raggiungere scopi politici. Non c’è posto in Paradiso per gli attentatori. Essi andranno all’Inferno”.

L’arcivescovo è tra i leader religiosi più critici nei confronti del governo e dell’inefficienza con cui ha gestito il dopo-strage. Anche ieri sera è tornato a lamentarsi, sottolineando che sopravvissuti, parenti delle vittime e feriti, vivono nella “confusione”. “Il Paese – ha concluso – ha bisogno di leader politici onesti con spina dorsale, che non proteggano coloro che seminano il male e puniscano i colpevoli. È compito dei leader politici fare il proprio dovere e creare una società giusta”. 

Colombo, riapre il santuario di sant’Antonio dopo le stragi di Pasqua
Colombo, riapre il santuario di sant’Antonio dopo le stragi di Pasqua
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