24/08/2005, 00.00
arabia saudita - india
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Con il nuovo re Abdullah cresce la persecuzione contro i cristiani

Cristiani indiani avvertiti di non portare libri sacri e icone, e di non incontrarsi a pregare nemmeno in privato.

Riyadh (AsiaNews) – Dopo la morte del re Fahad e la presa di potere del re Abdullah, il regno saudita ha incrementato la persecuzione contro le religioni, in particolare verso i cristiani. Fonti di AsiaNews nella capitale confermano che la polizia religiosa (la Muttawa) ha lanciato una serie di perquisizioni in tutte le case dove abitano stranieri, specie in quelle sospette (dove cioè abitano cristiani). A causa di questo, molti gruppi che si incontravano per momenti di preghiera in casa e in privato, hanno fermato la loro attività. Essi evitano anche di contattarsi per timore che la polizia possa stabilire legami fra uno e l'altro.

Quelli presi più di mira sono gli indiani. Nei mesi scorsi 9 indiani sono stati arrestati per attività religiose illegali.

Secondo l'Indo-Asia news, la situazione è divenuta così tesa che, l'ambasciatore indiano a Riyadh ha diramato un'istruzione per gli immigrati del suo paese. In essa si avverte che i casi di detenzione di indiani, coinvolti in attività religiose nel regno saudita sono in aumento. Per questo egli consiglia al suo governo di intimare a tutti i partenti dall'India verso l'Arabia di non portare libri religiose, bibbie, foto, icone. Si consiglia loro anche di non organizzare gruppi di preghiera in residenze private o di svolgere attività di predicazione.

In una lista stilata dall' organizzazione internazionale Open Door, l'Arabia Saudita è al secondo posto, dopo la Corea del Nord, nella persecuzione contro i cristiani.

Il governo dell'Arabia Saudita proibisce la pratica di ogni religione diversa dall'Islam fondamentalista wahabita. È proibita la missione e ogni manifestazione pubblica (avere Bibbie, portare un crocifisso, un rosario, pregare in pubblico). La polizia religiosa, che pratica violenza nelle torture, vigila sul divieto. Negli ultimi anni, grazie alle pressioni internazionali, la corona saudita aveva permesso la pratica di altre religioni, ma solo in privato. La Muttawa, però, continua ad arrestare, imprigionare e torturare persone che praticano altre fedi anche se in privato.

Mentre perseguita fedi diverse dall'Islam, l'Arabia ricerca invece personale specializzato straniero per la sua economia. È di questi giorni la notizia che Riyadh sta cercando di attirare capitali stranieri, garantendo esenzioni dalle tasse per 15 anni per tutti coloro che investiranno in ferrovie, impianti di desalinizzazione, centrali elettriche e nuovi poli industriali.

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