05/06/2019, 11.31
BANGLADESH
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Dhaka, 146 milioni di musulmani festeggiano la fine del Ramadan. Gli auguri della Chiesa

di Sumon Corraya

Le celebrazioni sono iniziate con la preghiera in moschea e continuano con la visita ai parenti, un pasto speciale e le offerte ai poveri. Un banchetto per i poveri è offerto anche in ospedali, orfanotrofi, case per disabili. Il vescovo di Sylhet cita il documento sulla Fratellanza umana come esempio di solidarietà tra le comunità religiose.

Dhaka (AsiaNews) – Nel giorno in cui 146 milioni di fedeli musulmani festeggiano l’Eid-ul-Fitr, che segna la fine del mese sacro del Ramadan, i cattolici rendono omaggio ai fratelli musulmani. Mons. Bejoy N. D’Cruze, vescovo di Sylhet e presidente della Commissione episcopale per l’Unità dei cristiani e il Dialogo interreligioso, ha diffuso un messaggio in occasione della celebrazione. Egli afferma: “L’Eid è la festa religiosa islamica più importante e gioiosa. A nome di tutta la Chiesa cattolica del Bangladesh, porgo i miei saluti ai nostri fratelli e sorelle musulmani”. Il vescovo sottolinea che la festività “trasforma la vita dei musulmani grazie al digiuno e alle offerte verso i bisognosi”.

Oggi in tutto il Paese i fedeli dell’islam si sono recati nelle moschee e hanno pregato per un Paese pacifico e prospero e per il benessere della nazione. Tutta la giornata è dedicata ai festeggiamenti, che in altri Paesi islamici si sono tenuti ieri. Dopo la preghiera, le celebrazioni continuano con lo scambio dei saluti, le visite ai parenti, un banchetto speciale e le offerte ai meno abbienti.

Ospedali, carceri, orfanotrofi, centri per i disabili e per le persone povere stanno offrendo un pasto preparato apposta per l’occasione. Mahammod Munuriddin, musulmano di 65 anni, afferma: “Oggi ho pregato Allah per la buona salute dei miei figli. Ho ringraziato anche per la mia vita passata. Infine ho pregato per la pace e la prosperità nel Paese”.

Secondo mons. Bejoy, la festa dell’Eid-ul-Fitr, “è importante per diversi motivi. Il mese del Ramadan è un tempo di sacrificio a Dio. Durante questo periodo, i musulmani si impegnano a correggere i propri comportamenti, a evitare il peccato e la vita disonesta e puntano sulla giustizia e la vita spirituale. È il tempo in cui fratelli e sorelle musulmani trascorrono l’interno giorno nel digiuno, in preghiera e facendo offerte, ricevendo così la grazia di Dio. Per questo dopo il periodo di astensione dal cibo, l’Eid porta una gioia immensa”.

Il vescovo cita anche il documento sulla “Fratellanza umana” firmato a febbraio ad Abu Dhabi da papa Francesco e dal Grande imam di Al-Azhar, Ahmad Muhammad Al-Tayyib, al termine di un incontro interreligioso. Esso, evidenzia mons. Bejoy, “dà priorità alla solidarietà e alla tolleranza, così che noi possiamo mettere in pratica saggezza, conoscenza, giustizia e amore. Apriamoci al prossimo e accogliamo l’altro, così che noi possiamo [superare] le incomprensioni del passato, rompere la paura e il muro dell’ignoranza”.

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