12/05/2020, 09.22
BANGLADESH-VATICANO
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Mons. Bejoy: i leader religiosi pregheranno insieme al papa contro il coronavirus

di Sumon Corraya

Escluso un incontro pubblico a causa del lockdown. Anche senza messa, i cattolici pregano per sconfiggere la pandemia. La crisi sta facendo riscoprire alle persone il loro lato spirituale. Preoccupazione per la riapertura dei centri commerciali durante la festa di Eid al-Fitr.

Sylhet (AsiaNews) – I leader religiosi del Bangladesh hanno accolto con favore l’invito di papa Francesco di pregare insieme il 14 maggio per sconfiggere il coronavirus. È quanto dichiara ad AsiaNews mons. Bejoy N. D’Cruze, vescovo di Sylhet e presidente della Commissione episcopale per l’unità dei cristiani e il dialogo interreligioso.

Al momento, un vero e proprio incontro di preghiera tra tutti i rappresentati religiosi è però escluso. Il governo ha imposto rigide misure di confinamento sociale, e gli incontri pubblici sono vietati. Nel Paese i casi di contagio sono 15691, con quasi 3mila ricoverati; 239 i decessi.

“Per i fedeli cattolici – dice mons. Bejoi – è dura non poter partecipare alla messa, ma questo non impedisce loro di pregare Dio onnipotente perché li aiuti contro la malattia. E posso dire che i fedeli delle altre religioni stanno facendo lo stesso”.

Secondo Bejoy, la crisi sta facendo riscoprire ai credenti il loro lato spirituale, che di solito viene sacrificato alle cose terrene. Le persone passano più tempo con i propri cari, prendendosi cura di loro e pregando assieme. Si è anche dato più valore all’ambiente, in un Paese che registra alti tassi di inquinamento. La chiusura parziale delle fabbriche, e la limitazione alla circolazione dei veicoli, ha migliorato infatti la qualità dell’aria e delle acque. Nel Golfo del Bengala, i pescatori hanno avvistato persino dei delfini, un evento che non si verificava da anni.

C’è preoccupazione però per l’imminente riavvio di alcune attività economiche. Per mons. Bejoy, il governo sbaglia a permettere la riapertura dei centri commerciali il 23 maggio. In quella data si celebra la festa di Eid al-Fitr, che conclude il Ramadan, il mese sacro dedicato dai musulmani al digiuno e alla preghiera. Egli nota che i contagi sono in aumento e riaprire i grandi negozi rischia di peggiorare la situazione.

“Le autorità – aggiunge mons. Bejoy – dovrebbero aiutare i piccoli negozianti, non i grandi gruppi. Questo non è il momento di fare affari, ma di salvare vite umane”.

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