06/04/2011, 00.00
ISRAELE - ONU
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Goldstone invitato in Israele, ma non cancella il rapporto sui crimini a Gaza

di Joshua Lapide
Eli Yishai, ministro israeliano degli interni, invita il giudice sudafricano nel Paese, per ringraziarlo del suo “coraggio” a cambiare i dati del rapporto Onu, che scagionerebbe Israele dall’accusa di crimini di guerra. Conflitto fra le affermazioni del ministro e quelle di Goldstone sull’annullamento del rapporto Onu.
Gerusalemme (AsiaNews) – Il giudice sudafricano Richard Goldstone, che nei giorni scorsi aveva ritrattato alcune accuse su possibili crimini di guerra di Israele a Gaza, ha detto che non chiederà l’annullamento del rapporto da lui preparato per l’Onu. Il ministro israeliano degli interni invece sostiene il contrario e dichiara di aver invitato il giudice per una visita in Israele.
 
Pubblicato nel settembre 2009, il rapporto Goldstone denunciava possibili crimini di guerra e forse contro l’umanità da parte di soldati israeliani e palestinesi di Hamas, che durante l’operazione “Piombo fuso” a Gaza avevano fatto dei civili un obbiettivo bellico.
 
A causa di questo rapporto, Goldstone, un ebreo ortodosso sudafricano è stato criticato con asprezza da Israele e dalla comunità ebraica internazionale ed è stato perfino scacciato dalla sua sinagoga.
 
Alcuni giorni fa il giudice ha corretto la sua visione. In un articolo pubblicato sul Washington Post egli ha escluso che Israele abbia commesso “intenzionalmente” dei crimini di guerra contro i civili
 
Il cambiamento di Goldstone gli ha procurato lodi sperticate in tutto il mondo ebraico e soprattutto fra i politici israeliani che vogliono ora l’annullamento del rapporto. Eli Yishai, ministro israeliano degli interni (v.foto), in un’intervista alla radio dell’esercito, ha dichiarato di aver invitato Goldstone in Israele, per ringraziarlo del suo “coraggio”, e che il giudice gli ha assicurato che avrebbe fatto i passi necessari per annullare il rapporto Onu.
 
Goldstone, da parte sua, in un’intervista all’Ap, afferma di aver parlato con Yishai, di averlo ringraziato per l’invito a visitare Israele, ma di non avere parlato di voler annullare il rapporto.
 
Nell’operazione “Piombo fuso” dicembre 2008- gennaio 2009, sono morti almeno 1400 palestinesi, dei quali diverse centinaia di civili, e 13 israeliani,  dei quali 3 civili.
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