07/11/2006, 00.00
PALESTINA
Invia ad un amico

I palestinesi giudicano decisamente peggiorata la loro situazione economica

Un sondaggio evidenzia che la preoccupazione per la pura sopravvivenza della propria famiglia tocca quasi l'81% dei palestinesi. Il 62,3% si dice pessimista sulla possibilità di una evoluzione positiva: l'anno scorso era il 29,1%, con un incremento del 33,2%.

Gerusalemme (AsiaNews) – I palestinesi sentono come decisamente peggiorata la loro situazione economica, rispetto ad un anno fa, sono pessimisti sulla possibilità di miglioramento e ne ritengono responsabile, dopo Stati Uniti ed Israele, Hamas più di Fatah. La preoccupazione per la "semplice sopravvivenza" delle proprie famiglie supera persino quella per la sicurezza personale (80,9% contro 78,6%) secondo i dati del più recente sondaggio, resi noti oggi ed inviati ad AsiaNews, compiuto dal Palestinian Center for Public Opinion (PCPO), un centro indipendente che dal 1994 studia l'opinione pubblica palestinese, diretto da Nabil Kukali, cristiano, che è anche professore alla Hebron University, in Cisgiordania.

Il dato più significativo, secondo Kukali, "è il pessimismo che cresce tra i palestinesi sulla possibilità di miglioramento delle loro condizioni economiche e politiche". Lo dimostra la percentuale di coloro che si dicono "pessimisti" sulla possibilità di una evoluzione positiva, che sono ora il 62,3%, contro il 29,1% del sondaggio del 13 settembre 2005, con un incremento del 33,2% in un anno. A ciò, sottolinea Kukali, va aggiunto che oltre i due terzi dei palestinesi, esattamente il 78,1%, definisce "cattiva" la propria situazione economica, con un incremento del 24,8% rispetto al 53,3% di un anno fa.

Oggi, in particolare, alla domanda "quanto siete preoccupato per la sopravvivenza di base della vostra famiglia", il 43,7% ha risposto "preoccupato", il 37,2% si è detto "molto preoccupato", mentre il 13,0% si è detto "non molto  preoccupato" e solo il 4,7% "non preoccupato per nulla".

Quanto alla percezione della situazione economica generale dei territori sotto l'Autorità nazionale palestinese, il 78,1% la considera "cattiva", accanto ad un 19,4% che la definisce "mediocre". Solo il 2,0% risponde "buona". E quando è stato chiesto se essa sarà migliore o peggiore nel prossimo futuro, il 22,1% ha risposto "migliore" contro il 49,2%  che ha sostenuto che sarà "peggiore" ed un 26,9% che "resterà uguale".

La responsabilità del deterioramento delle condizioni economiche viene attribuita soprattutto a Usa (30,6%) e Israele (28,4%). Ma compare anche Hamas, ritenuto responsabile del peggioramento dal 24,6%. Peggio di Fatah, verso il quale punta il dito il 12,2% dei palestinesi. E c'è anche un 3,1% che accusa l'Europa.

Negativo anche il giudizio della maggioranza dei palestinesi sulle future prospettive politiche ed economiche: il 62,3% si dichiara pessimista, a fronte di un 34,9% di ottimisti.

La singola maggiore preoccupazione resta comunque la sicurezza (35,2%), seguita dal "lavoro/denaro" con il 30,2%, dal "futuro" (22,1%) e dalla salute (12,5%). Approfondendo il problema sicurezza, emerge che il 29,3% ne è "molto preoccupato" e il 49,3% "preoccupato", a fronte di un 14,3% che "non è molto preoccupato" ed un 5,8% che non è affatto preoccupato.

In questo quadro, è scesa la "soddisfazione per la propria vita". Alla domanda che offriva in risposta una scala da 1 a 10, la media è stata a 4,77. L'anno scorso, la stessa domanda aveva avuto in risposta un indice di 5,67.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Hong Kong: nuove misure per la denatalità, ma i cittadini restano pessimisti
31/10/2023 10:53
C'è anche l'inquinamento tra le tante preoccupazioni dei palestinesi
06/06/2006
A Gaza sono a favore della pace con Israele e criticano la gestione di Hamas
02/02/2010
I palestinesi vogliono nuove elezioni, e voterebbero Abbas
23/01/2007
I palestinesi favorevoli alla tregua ed alla trattativa con Israele
05/02/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”