08/09/2012, 00.00
HONG KONG - CINA
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Il card. Zen e Jimmy Lai alla manifestazione contro l'educazione "patriottica" di Pechino per Hong Kong

di Paul Hong
Circa 120mila persone si sono radunate attorno ai giovani che stanno attuando lo sciopero della fame contro "il lavaggio del cervello" imposto da Pechino sulle scuole. Presente anche Martin Lee-Chu-ming, grande personalità democratica. Manifestazioni anche all'estero.

Hong Kong (AsiaNews) -  Il cardinale Joseph Zen e l'imprenditore Jimmy Lai sono fra le personalità più in vista ad aver partecipato alla ingente manifestazione di ieri sera per cancellare il progetto di una "educazione nazionale" (o "patriottica") nelle scuole di Hong Kong.

Una valanga di dimostranti si è riversata nella zona di Admiralty(v. foto), vicino alla sede del governo e alla caserma Tamar, occupata dalla guarnigione dei soldati dell'esercito di liberazione della Cina popolare. Secondo gli organizzatori vi sono stati almeno 120 mila persone; la polizia afferma che alle 21.30 (ora locale) vi erano circa 36mila dimostranti. Ma l'afflusso è stato tale da invadere anche gli altri quartieri vicini ad Admiralty. Tutti i partecipanti indossavano T-shirt nere o avevano un bracciale di stoffa nero, a segno di lutto per la libertà di educazione.

Il progetto di "educazione nazionale" è un numero di ore che ogni classe dovrebbe inserire nel proprio curriculum in cui insegnare i grandi risultati ottenuti nella storia della Cina, da attribuire al Partito comunista di Pechino. Grande spazio dovrebbe essere dato allo sviluppo economico della madrepatria, ma sarebbe vietato toccare argomenti come i diritti umani, il massacro di Tiananamen, la libertà religiosa, la controversa e violenta storia del Partito comunista cinese.

Il card. Zen, da sempre oppositore di tale "educazione", l'ha definita "un lavaggio di cervello". Oltre al cardinale e a Jimmy Lai, ieri sera era presente anche Martin Lee Chu-ming, la personalità democratica più in vista di Hong Kong.

Le decine di migliaia di dimostranti hanno fatto corona attorno ai 12 giovani studenti che da giorni attuano uno sciopero della fame davanti alla sede del governo. Studenti, genitori, insegnanti, sindacalisti, politici e perfino imprenditori sono contrari all'inserimento di queste ore di falso "patriottismo".

Il governo non sembra voler recedere dalla decisione, ma ha invitato una delegazione di studenti e genitori di partecipare a discussioni con gli ufficiali sull'attuazione del programma. Ma studenti e insegnanti sono disposti al boicottaggio delle ore di "patriottismo" forzato. Una scuola di Sha Tin, che aveva deciso di iniziare i corsi di "educazione nazionale", dopo la manifestazione di ieri sera, ha deciso di cancellarli.

La campagna sta prendendo piede anche in altre parti del mondo, grazie agli emigranti di Hong Kong. Un gruppo di Londra ha deciso per oggi una manifestazione davanti all'ufficio di rappresentanza del territorio nella capitale britannica.

In precedenza, il card. Zen aveva spiegato ad AsiaNews che Pechino teme l'educazione libera diffusa ad Hong Kong e ha fatto del controllo sulle scuole uno degli elementi prioritari del suo progetto per la ex colonia britannica. Di questo progetto fa parte anche il varo in tutte le scuole di un comitato di organizzazione, controllato dal governo, che svuota di responsabilità le istituzioni educative che gestiscono le scuole, fra cui anche la Chiesa cattolica.

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