30/08/2010, 00.00
VIETNAM
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Il contrastato amore di Madre Teresa per il Vietnam

di Thanh Thuy
La beata si è recata cinque volte nel Paese e ha chiesto invano che la sua congregazione vi fosse ammessa. Ma oggi la stampa governativa la ricorda con parole di elogio e le Missionarie vietnamite, pur avendo solo una piccola casa, vedono crescere il numero delle giovani aspiranti.

Hanoi (AsiaNews) – E’ una storia ricca di contrasti quella tra Madre Teresa e il Vietnam, dove la beata si è recata cinque volte, tra il 1991 e il 1995, e dove oggi viene descritta in termini altamente positivi dalla stampa di un governo che continua a non accettare le sua Missionarie della carità - in quanto congregazione religiosa straniera - e permette una vita difficile alle Missionarie vietnamite della carità di Cristo, che hanno solo una piccola casa.

Eppure ora le Missionarie hanno 100 suore e 50 aspiranti ogni anno. Esse si occupano dei poveri, di anziani soli, prostitute, persone malate di Aids…

Già prima dell’unificazione del Paese, avvenuta nel 1975, Madre Teresa e padre Andrew avevano inviato dall’India sette fratelli dei Missionari e l’allora arcivescovo di Saigon, Paul Nguyen Van Binh, procurò loro due case per poter lavorare in città. Ma, dopo la vittoria dei comunisti, furono costretti ad andar via e si ritirarono a Phnom Penh, in Cambogia.

Solo nel 1991, trascorsi 16 anni, ci fu il primo incontro tra Madre Teresa e le autorità del governo. Allora, visitando le suore vietnamita, Madre Teresa disse che “il mondo ha avuto troppe armi e bombe. La guerra non può portare pace e felicità alla gente, solo l’amore e la carità possono farlo. Dobbiamo cominciare offrendo il nostro sorriso agli altri, alla tanta gente che ora soffre per la grande miseria, per la fame, la mancanza di case, la malattia… Ma io penso che la più grande povertà sia essere soli e non amati. Questa è la malattia più grave che può colpire ognuno”.

E’ del 1993 la seconda visita di Madre Teresa, che si fermò a Ho Chi Minh City per una settimana, lavorando e condividendo la vita delle suore della parrocchia di Tan Hoa, nel distretto Phu Nhuan.

L’8 novembre la beata incontrò Nguyen Manh Cam, ministro degli esteri, e la signora Nguyen Thi Hang, viceministro per il lavoro, gli invalidi di guerra e la previdenza sociale per chiedere di poter aprire una casa della sua congregazione, per occuparsi dei diseredati. Il risultato fu che tutte le cinque suore presenti ebbero il permesso di aprire una casa a Ho Chi Minh City e altre quattro poterono stabilirsi a Hanoi per occuparsi di bambini sfortunati, poveri e anziani.

L’anno dopo, nel 1994, Madre Teresa fu invitata dal Ministero per il lavoro, gli invalidi di guerra e la previdenza sociale. Questa volta, la beata venne con otto suore, per lavorare a Ho Chi Minh City, in Tu Xuong Street, nel distretto 3. Le suore lavoravano e si occupavano di bambini disabili anche nei centri di Thuy An, Ba Vi e Hung Hoa, nel nord. Madre Teresa chiese al governo di permettere lo stabilimento della congregazione internazionale, ma le autorità non risposero. Il governo, infatti, non permetteva a religiosi stranieri di lavorare in Vietnam.

Nell’aprile di quel 1994, Madre Teresa si recò a visitare padre Ho Han Thanh, della diocesi di Ban Me Thuat, all’ospedale Cho Ray. Il religioso era nella stessa stanza di un anziano, che aveva lavorato per 40 anni per il Partito comunista. Entrando nella camera, Madre Teresa andò direttamente verso il letto del funzionario comunista, per chiedergli delle sue condizioni e apprendere che era malato di cuore. Madre Teresa pose la sua mano sul petto dell’uomo, pregò qualche minuto e gli detto un’immagine della Signora delle Grazie, dicendogli: “Maria Madre ti benedice e ti aiuterà a uscire presto dalla tua malattia”. Poi andò da padre Thanh e pregò con lui. Qualche giorno dopo, una delle Missionarie si recò a visitare i malati e fu colpita nel vedere che il funzionario teneva nella tasca l’immagine di Maria.

Il 20 dicembre 1995, poi, Madre Teresa tornò a Hanoi e chiese al governo di consentire l’estensione dei visti delle suore. Non ebbe risposta: permessi e visti per le sette Missionarie della carità presenti in Vietnam, che scadevano a Natale del 1995, non furono prolungati.

Nel corso di questa visita, il 23 dicembre, fu colpita da un forte attacco febbrile e lasciò Hanoi per andare in un ospedale di Singapore.

Recentemente, la stampa governativa ha scritto che “Madre Teresa è un nome pieno di amore, conosciuto da tutte le nazioni del mondo che l’hanno conosciuta. Comunque, la sua vita e la sua probità ne fanno una persona meritevole, che conosciamo bene”.

Ma ancora oggi, Hanoi non accetta le Missionarie, in quanto “congregazione internazionale” di suore straniere. La congregazione è ben conosciuta dalle autorità, ma esse ne temono l’influenza sulle attività sociali delle loro organizzazioni di massa.

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