30/08/2010, 00.00
THAILANDIA - RUSSIA - USA
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Il premier Abhisit nega interferenze del governo per l’estradizione di Bout

di Weena Kowitwanij
Il noto trafficante di armi è in carcere in Thailandia dal marzo 2008. Ora la Corte di appello ne ha deciso l’estradizione negli Usa. Suscitando accese proteste dalla Russia, che vuole evitarlo, per le sue molte conoscenze sulla criminalità organizzata ma pure sull’intelligence russa.

Bangkok (AsiaNews) – “L’arresto di Viktor Bout è stato seguito dai due precedenti governi ai quali le due grandi nazioni, Russia e Stati Uniti, hanno fornito valide ragioni. Questo governo ribadisce che l’amministrazione non può interferire nelle procedure giudiziali della Thailandia”, mentre sarebbe opportuno che i due grandi Paesi “ne discutessero tra loro”.

Il premier thailandese Abhisit Vejjajiva, ieri durante il suo settimanale intervento a un programma in cui parla di ogni questione di attualità, ha ribadito che la decisione di estradare Bout negli Usa anziché in Russia risponde a criteri del tutto giuridici, senza interferenze politiche.

Il “mercante di morte” Viktor Bout è uno dei maggiori commercianti mondiali di armi. Dopo il suo arresto in un albergo di lusso a Bangkok nel marzo 2008, in un’operazione coordinata dagli Stati Uniti, ne hanno chiesto l’estradizione sia Mosca che Washington. Bangkok ha il problema di non inimicarsi alcuno di questi Paesi. Bout è ritenuto autore di crimini gravissimi, ma gli Usa sono disposti a fare un accordo e a non mandarlo all’ergastolo, in cambio di notizie sulla rete mondiale del traffico d’armi. Si ritiene che conosca le vie per cui giungono armi, tra gli altri, ai talebani afghani e ai ribelli di Somalia e Yemen, come pure che sia ben informato sullo spionaggio russo. Per ragioni analoghe anche la Russia preme per l’estradizione.

La Corte di appello il 20 agosto ha deciso di estradarlo negli Usa, per essere processato per terrorismo e vendita di armi ai guerriglieri colombiani. Ma la Russia insiste che Bout è cittadino russo e non ha commesso crimini negli Usa.

“Il segretario del ministero Affari esteri Chawanon Intrakomalsut – ha proseguito Abhisit – ha chiarito al governo russo che la procedura è avvenuta secondo la legge e i fatti dimostrati”.

A sua volta Panithan Wattanayakom, vicesegretario generale del premier, ha smentito che la Thailandia abbia concesso l’estradizione in cambio di 3 elicotteri da guerra Black Hawk, anche in quanto “il Gabinetto ha approvato l’acquisto parecchio tempo prima”.

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