08/05/2012, 00.00
FILIPPINE
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Imelda Marcos la "povera" vedova del dittatore fra i politici più ricchi del Paese

È quanto emerge dalla classifica pubblicata dal parlamento filippino per combattere la corruzione. Con un patrimonio di 22 milioni di dollari la deputata si classifica seconda dopo il pugile Pacquiao. Per anni si era dichiarata nullatenente. La politica filippina schiava di poche famiglie ricche e potenti.

Manila (AsiaNews) - Con il suo patrimonio di 22 milioni di dollari Usa, Imelda Marcos, vedova del dittatore filippino Ferdinando Marcos è il secondo parlamentare più ricco del Paese, dopo il pugile Manuel Paquiao. Apparsa in questi giorni, la notizia ha scandalizzato i filippini, che temono la grande influenza dell'ex first lady e della sua famiglia nella politica filippina a più di 20 anni dalla morte in esilio del dittatore.  Fonti di AsiaNews spiegano che nonostante il "gossip scandalistico" la questione della famiglia Marcos mostra i problemi endemici della politica nelle Filippine, da decenni in mano alle stesse famiglie.

"Questi gruppi familiari - affermano - hanno il controllo della finanza e basano il loro potere sulle relazioni clientelari, utilizzando il denaro per comprare consensi e voti durante le elezioni. Il sistema è consolidato ed è difficile modificarlo".

In questi anni Imelda Marcos si è sempre dichiarata povera e senza soldi, anche se giravano voci sul suo immenso patrimonio frutto dei crimini del marito. Una volta eletta deputata nel 2010, la donna si è trasferita in un appartamento di lusso in uno dei quartieri più alla moda di Manila e nelle sedute parlamentari sfoggia gioielli e abiti, in  netto contrasto con la sua millantata povertà. Lo scorso 30 aprile, in virtù della politica di trasparenza promossa dal presidente Aquino tutti i parlamentari e senatori filippini hanno pubblicato la loro situazione finanziaria. In quanto deputata la Marcos è stata costretta a dichiarare l'elenco dei suoi averi.

Secondo le fonti, il continuo successo dei Marcos è stato possibile grazie cultura che caratterizza il Paese, ancora basata sui clan e non sulle singole persone. "Ogni filippino - spiegano - è legato alla sua terra di origine. Una volta eletti i politici fanno di tutto per offrire quanti più privilegi possibili alla loro gente". Ciò ha permesso ai Marcos di riaffacciarsi sulla scena politica dopo il ritorno dall'esilio negli anni '90. Infatti, nonostante i crimini del dittatore,  gli abitanti di Llocos Norte (Filippine settentrionali) continuano ad eleggere membri della sua famiglia. A tutt'oggi oltre alla vedova, militano sulla scena politica il figlio Ferdinand Jr. ex governatore di Llocos Norte  eletto al senato nel 2010, e la figlia Imee, eletta governatrice nella stessa regione dove aveva amministrato il fratello.

"Anche gli Aquino - raccontano le fonti - fanno parte di questo sistema e purtroppo non sono diversi dagli altri.  Nonostante la  buona fama e l'apparante modestia del presidente i suoi parenti hanno immense tenute e denaro investito nelle principali società filippine".

L'immobilità del sistema politico filippino è visibile anche nelle elezioni parlamentari che si terranno il 13 maggio 2013, per il rinnovo del parlamento e del senato. Le fonti sottolineano che dagli elenchi dei candidati poco o nulla è cambiato, i nomi sono sempre gli stessi. Del resto, poche persone sono in grado di finanziare una campagna elettorale e di distruggere il sistema clientelare, soprattutto nelle aree rurali. Per tentare un rilancio della politica, la Chiesa ha iniziato a proporre dal 2010 corsi di formazione per i giovani sul vero senso della politica. 

 

 

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