15/07/2016, 08.56
INDIA
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Jharkhand, polizia e radicali indù minacciano i cristiani: Non dovete pregare

Gli agenti hanno fatto firmare una dichiarazione con cui i cristiani si impegnano a pregare solo in casa, altrimenti sono costretti a pagare una multa. Gli estremisti indù picchiano i fedeli in modo selvaggio e li minacciano di morte. I poliziotti rifiutano di registrare le denunce di aggressione; i radicali vogliono che i cristiani facciano rituali indù.

Ranchi (AsiaNews/Agenzie) – I cristiani del villaggio di Hunter, nello Stato del Jharkhand, stanno subendo una doppia minaccia: da una parte la polizia ha imposto loro di non pregare nei luoghi di culto altrimenti li avrebbe multati, dall’altra i radicali indù hanno minacciato di ucciderli se li avessero scoperti a pregare. Il pastore Sanjay Kumar Ravi ha dichiarato: “Dato che i cristiani non smetteranno di pregare Cristo, persino dopo essere stati picchiati, essi [i radicali] ci uccideranno”.

I cristiani che abitano nel villaggio da mesi subiscono soprusi. Il pastore ha raccontato che uno di loro, di nome Gunni Bhuiya, è stato accerchiato da un gruppo di radicali indù, che poi gli hanno detto che i seguaci di Cristo sarebbero stati puniti in modo esemplare se non avessero smesso di praticare la loro fede.

Alla fine di giugno altre sei persone sono state prese in ostaggio, legate e malmenate con bastoni. Anche in quella occasione gli estremisti hanno lanciato avvertimenti contro la comunità. Il pastore Ravi ricorda che a aspettarli c’erano “circa 100 persone provenienti da tre villaggi vicini. Ci hanno detto che è sbagliato pregare Dio e che dobbiamo abbracciare l’induismo e fare rituali sacri – come la puja – da offrire solo agli idoli”.

I leader cristiani dell’area lamentano che non solo la polizia non li protegge, ma li ha anche minacciati di multarli per le preghiere. Dopo un incidente, alcuni cristiani che erano stati malmenati si sono recati alla stazione di polizia di Ramgarh per sporgere denuncia. I poliziotti però si sono rifiutati di registrare il caso e li hanno invece costretti a firmare una dichiarazione, con la quale essi impegnavano a pregare solo nelle abitazioni private. La pena per la violazione è una multa di 150 dollari.

Il pastore ha dichiarato che essi non avevano altra scelta, se non quella di firmare il documento della polizia. “Non abbiamo un altro posto dove andare – ha detto – se non il nostro villaggio”.

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