17/01/2007, 00.00
INDIA
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La polizia scopre un traffico di reni tra i pescatori dello tsunami

In Tamil Nadu è stata aperta un’indagine: le donne della famiglie dei pescatori hanno venduto i propri organi per cifre intorno ai 1100 dollari. Missionario a Chennai: “A tre anni dal maremoto questa gente è ancora disperata e gli aiuti promessi non arrivano”.
Chennai (AsiaNews/Agenzie) – La polizia del Tamila Nadu, sud dell’India, ha trovato le prove dell’esistenza di un traffico illegale di reni tra le famiglie di pescatori colpite dallo tsunami del 26 dicembre 2004. Alcuni leader del villaggio di Eranavoor, a nord di Chennai – capitale dello Stato – hanno ammesso che dal 2005 circa 100 persone, per lo più donne, hanno venduto i loro reni per somme che in media si aggirano intorno alle 50mila rupie (circa 1100 dollari). Letika Saran, capo della polizia di Chennai, ha reso noto ieri che a riguardo “è stata aperta un’indagine approfondita”. Un altro ufficiale di polizia, che ha scelto l’anonimato, ha detto: “Siamo  davanti ad un grande racket e stiamo raccogliendo dettagli dei donatori e degli ospedali coinvolti”.
 
Circa 1800 famiglie vicino alla città di Chennai dicono che pescare è diventato impossibile dopo che il loro villaggio in riva al mare è stato spazzato via dall’onda anomala e loro sono stati trasferiti a Eranavoor, a 12 Km di distanza dalla costa. Le autorità hanno sistemato i pescatori colpiti dal disastro in campi di accoglienza temporanei, molto distanti dal mare. Questo aggiunge costi ai loro trasporti e toglie tempo al loro lavoro in barca. In alcune famiglie, dove gli uomini sono rimasti invalidi in modo permanente dopo lo tsunami, le donne si sono assunte il peso di mantenere e portare avanti la casa. Per farlo sono arrivate anche a vendere i propri organi.
 
Padre Anthony Thota, missionario del Pontificio istituto missioni estere e coordinatore della campagna maremoto per il Pime in Tamil Nadu, conferma questa realtà: “A tre anni dallo tsunami, la gente è ancora disperata, il governo e le organizzazioni internazionali non hanno offerto l’aiuto promesso e si vive con enorme difficoltà”.
 
La vendita di reni è proibita in India, dove però sono ammesse “donazioni” da parte dei familiari. Questo tipo di traffico si è già verificato in passato, ma è la prima volta che vede coinvolti sopravvissuti allo tsunami.
 
Il maremoto del 2004 ha ucciso più di 7mila persone in Tamil Nadu. Le Ong impegnate nel dopo-tsunami hanno da tempo criticato il governo indiano per non avere provveduto ad una adeguata ricostruzione.
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