30/12/2013, 00.00
ASIA - ITALIA
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La tenacia delle donne, dalla lotta armata in Libano alle "macerie del mondo"

Il libro "Tenacemente donne", delle giornaliste Cristiana Caricato e Alessandra Buzzetti, racconta 12 storie, testimonianze di figure "attive in mezzo a profughi, malati di Aids, lebbrosi, emarginati". Come quella di Jocelyne Khoueiry, che ha lasciato il kalashnikov per fondare il movimento cattolico La Libanaise-Femme du 31 Mai.

Roma (AsiaNews) - "Sono nata a Beirut da famiglia credente, maronita. Nel 1975 scoppiò la guerra tra l'Olp e il Libano. Il 6 maggio 1976 io, insieme ad altre 12 donne soldato, ero responsabile di un palazzo in una zona del fronte. La più anziana aveva 20 anni. A un certo punto ho sentito i canti dei nemici. Ho sentito una presenza e mi sono inginocchiata. Ho pregato la Madonna e offrii di essere colpita io per prima. Abbiamo combattuto finché abbiamo finito le munizioni e difeso il quartiere cristiano".

A parlare è Jocelyne Khoueiry, fondatrice e leader del movimento cattolico La Libanaise-Femme du 31 Mai. La sua testimonianza di ex donna soldato è una delle 12 "voci femminili" raccontate nel volume Tenacemente donne (edizioni Paoline), scritto a quattro mani dalle giornaliste e vaticaniste Cristiana Caricato e Alessandra Buzzetti.

Jocelyne racconta di quando, imbracciato il kalashnikov nemmeno 18enne, pensava che "chi sceglieva il Libano, non potesse scegliere Gesù". Poi, un lungo e faticoso cammino di conversione, sfociato con la fondazione di un movimento che vuole "costruire ponti tra persone, famiglie, diverse comunità", seguendo la via mostrata da Giovanni Paolo II nel viaggio a Beirut del 1997.

Tenacemente donne racconta storie di donne "attive tra le macerie del mondo, in mezzo a profughi, malati di Aids, lebbrosi, emarginati, pronte ad accogliere sofferenze, arginare devastazioni e inventare cure". Donne coraggiose che "sul palcoscenico del mondo o dietro le quinte, testimoniano la bellezza generatrice della fede". Dodici figure, sottolinea nella prefazione Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, "diversissime per i contesti in cui si situano, per la scelta personale, per le problematiche a cui hanno provato a dare una risposta".

In comune hanno "l'amore, l'amore di una madre". Ed è sul modello di Maria, "la Madre di ogni uomo", che ciascuna di queste donne "ha la specifica vocazione di essere portatrice di Dio, di quell'amore, che il valore più grande ed efficace per rinnovare Chiesa e società".

 

 

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