03/02/2011, 00.00
YEMEN
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Lo Yemen in rivolta vuole le dimissioni del presidente. In 20mila protestano a Sanaa

Da questa mattina l’opposizione blocca le strade della capitale. Slogan contro il presidente Saleh, da 32 anni al potere, e richiesta di riforme democratiche. Previste altre manifestazioni nelle principali città del Paese.
 Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina, oltre 20mila persone sono scese per le strade di Sanaa lanciando slogan contro il presidente Ali Abdallah Saleh, da 32 anni al potere, nonostante la promessa del leader  di non candidarsi alle elezioni del 2013. Altre manifestazioni sono previste nelle prossime ore  nelle principali città del Paese. Wael Mansour, tra gli organizzatori delle proteste, sottolinea che gli yemeniti sono insoddisfatti delle promesse fatte da Saleh. “Oggi – afferma – vogliamo fare nuove pressioni sul governo, che dovrà fare ulteriori concessioni all'opposizione". 

Nei giorni scorsi Saleh ha invitato l'opposizione a fermare le manifestazioni e le proteste e a riprendere il dialogo con il partito di maggioranza, il General Popolar Congress (Gpc). Per placare il clima di tensione iniziato lo scorso 27 gennaio, il presidente ha promesso un fondo di 24 milioni destinati all’aumento di salari e aiuti economici, la creazione di un fondo per l'occupazione dei laureati, l'estensione del sussidio statale a 500mila persone e una riduzione dell'imposta sul reddito.

In Yemen, unica repubblica della penisola araba, circa un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Secondo gli analisti la situazione di instabilità e l’insorgere di partiti islamici di opposizione rischia di creare una grande crisi nel Paese. Da anni il governo con l’aiuto degli stati occidentali è impegnato nella lotta contro al-Qaeda, nel soffocare i separatisti del sud e nel mantenere la pace con i ribelli sciiti del nord.

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