02/05/2016, 11.32
IRAQ
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Mar Sako ai politici: basta divisioni, serve progetto condiviso per la rinascita dell’Iraq

di Louis Raphael Sako*

Duro monito del patriarca caldeo contro una classe dirigente fallimentare, che non ha saputo promuovere riforme e riconciliazione. Egli auspica uno sforzo comune “per mettere fine a questo degrado economico, istituzionale e della sicurezza”. Conclusa la protesta nella Zona Verde a Baghdad, ira del governo contro i manifestanti. 

Baghdad (AsiaNews) - I politici irakeni devono adottare “saggezza e calma” per dar vita a una “vera riconciliazione”, in grado di mettere fine a “questo degrado economico, istituzionale e della sicurezza”. Il Paese ne ha abbastanza “di divisioni e dispersioni”, mentre “a milioni stanno morendo a causa della povertà e delle malattie”. È un messaggio durissimo quello lanciato dal patriarca caldeo alla classe politica e dirigente dell’Iraq, in un momento drammatico per la vita del Paese. In una lettera-appello ai membri del governo di Baghdad e al Parlamento, e inviata per conoscenza ad AsiaNews, Mar Louis Raphael Sako chiede  risposte a una crisi che si fa sempre più drammatica.

Nel fine settimana migliaia di manifestanti, sostenitori del leader sciita Moqtada al-Sadr, hanno occupato parte della Zona Verde di Baghdad - dove si trovano le ambasciate e le massime istituzioni nazionali - per protestare contro le mancate riforme e l’immobilismo della politica. Nel corso della protesta, che ha registrato anche l’assalto al Parlamento, si sono verificati pesanti danni a numerosi edifici. In risposta, il premier Haider al-Abadi, che da settimane tenta di costituire un esecutivo tecnico, ha ordinato al ministero degli Interni di perseguire quanti “hanno attaccato le forze di sicurezza, i cittadini e i membri del Parlamento e vandalizzato le proprietà dello stato”. 

Interpellato nei giorni scorsi da AsiaNews sulla situazione politica e istituzionale, l’ausiliare di Baghdad mons. Shlemon Warduni ha affermato che l’Iraq ha raggiunto “il momento più basso” nella storia del Paese, anche se “non possiamo dire di aver toccato il fondo”, perché vi è il rischio che “la situazione precipiti sempre più”.

Di seguito, la lettera di Mar Sako alle più alte cariche dell’Iraq. Traduzione a cura di AsiaNews: 

Appello ai politici irakeni

Ci rivolgiamo a tutti voi, con il cuore colmo di tristezza e di dolore per quanto sta accadendo in Iraq e per le sofferenze, la povertà e la miseria di cui è vittima la popolazione!

Tutti voi siete ben consapevoli del fallimento delle istituzioni governative, la costante violazione del diritto, il procrastinare la soluzione dei problemi e le riforme essenziali chieste a gran voce da tutto il popolo. Tutto questo è il risultato di un panorama politico diviso, che non ha saputo raggiungere una vera riconciliazione nazionale, cui si aggiungono i conflitti di interesse e le ambizioni [personali] che sono emerse di recente in tutta la loro forza. 

Facendo affidamento alle nostre responsabilità umane, nazionali e morali, lanciamo un appello a tutti i politici irakeni affinché adottino saggezza, calma e compiano tutti gli sforzi possibili per una vera riconciliazione, per mettere fine a questo degrado economico, istituzionale e della sicurezza. Esortiamo anche tutte le parti [in causa] a stare unite e procedere con una visione chiara e con un progetto condiviso per liberare tutti i territori dell’Iraq e lavorare assieme per la pace e la stabilità nel Paese, per consentire il rientro di tutti gli sfollati nelle loro abitazioni. 

Adesso basta! Ne abbiamo abbastanza di divisioni e dispersioni. [Voi politici] dovete focalizzare la vostra attenzione sul futuro del vostro Paese, sul futuro dei vostri concittadini. Vostri fratelli, a milioni stanno morendo a causa della povertà e delle malattie; gli irakeni si meritano molto meglio di tutto questo.  

* Patriarca di Babilonia dei Caldei e presidente della Conferenza episcopale irakena

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