07/12/2012, 00.00
FILIPPINE
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Mindanao: aumentano ancora le vittime del tifone, centri di accoglienza vicini al collasso

Il bilancio è di 484 morti, 383 dispersi e oltre 300mila sfollati. Sotto il fango continuano a emergere cadaveri. Un uomo trovato vivo dopo 48 ore immerso nell'acqua e nei detriti. Le autorità accusate di mancata prevenzione. Cresce la paura in Vietnam e Cina meridionale per il passaggio del tifone.

Manila (AsiaNews/Agenzie) - Sale a 484 morti e 383 dispersi il bilancio del tifone Bopha, che in queste ore ha ormai raggiunto le coste meridionali della Cina e il Vietnam e si sta rafforzando, con raffiche di vento superiori a 100 chilometri orari. In costante crescita anche il numero degli sfollati stimato intorno ai 300mila. Secondo fonti locali, i centri di accoglienza sono da giorni vicini al collasso e non riescono a far fronte all'emergenza. Nella città di New Bataan (Compostela Valley), la più colpita dal tifone, oltre 2mila  sopravvissuti sono da giorni stipati nel palazzo sportivo, l'unico edificio rimasto in piedi, e convivono con il fetore dei cadaveri.

Nella tragedia e nel dolore, si moltiplicano le storie di persone scampate in modo miracoloso alla morte. A tutt'oggi le squadre di soccorso hanno salvato 38 persone, fra cui due bambini di tre e di nove anni. L'ultimo in ordine di tempo è un uomo di 54 anni, Carlos Agang, rimasto sepolto in mezzo al fango per quasi 48 ore. "Sono stato investito da un'onda di fango - racconta - mentre venivo trascinato ho gridato aiuto, poi ho perso i sensi. Non so che cosa sia accaduto ai miei familiari, forse sono tutti morti". Carlos, agricoltore in un'azienda di banane a New Bataan è stato salvato dai alcuni contadini, che lo hanno visto emergere da sotto il fango. "E' un miracolo - afferma - ancora qualche ora sotto terra e sarei morto". 

Oggi, il presidente Benigno Aquino ha iniziato la visita nelle zone alluvionate, dove la popolazione accusa il governo di ritardi nei soccorsi e di non investire in prevenzione e attrezzature. Alcuni denunciano le amministrazioni locali di aver aggravato il bilancio della tragedia permettendo negli anni la costruzione di miniere in aree ad alta densità di popolazione, o vicino a corsi d'acqua aumentando il rischio di frane e smottamenti. Le autorità hanno lanciato un appello per un immediato aiuto internazionale. Nelle aree colpite mancano cibo, tende, sistemi di depurazione dell'acqua e medicinali.  Mar Roxas, segretario del ministero degli Interni, ha predisposto l'invio immediato di attrezzature per il sondaggio dei terreni e unità cinofile, in grado di fiutare le persone ancora in vita sotto le macerie. 

Abbattutosi sull'isola di Mindanao lo scorso 4 dicembre, Bopha è il più forte tifone del 2012. I danni finora calcolati sono pari a circa 100 milioni di dollari. Essi però riguardano solo il settore agricolo delle piantagioni di cocco, banane e riso. Secondo il governo la cifra è destinata ad aumentare; mancano i dati relativi alle miniere di oro e rame, al momento allegate o ricoperte da metri di fango.  Ogni anno fra agosto e dicembre l'arcipelago è attraversato da tempeste e tifoni.  Nel dicembre 2011, la tempesta Washi ha ucciso più di 1.200 persone,  colpendo le province di Cagayan de Oro e Illigan, anch'esse toccate da Bopha. Nel settembre del 2009, la tempesta Ketsana ha inondato Manila e la parte settentrionale dell'isola di Luzon, uccidendo più di 400 persone e facendo oltre 1 milione di sfollati. 

 

 

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