03/10/2016, 13.06
SIRIA
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Missili jihadisti (e turchi) contro i quartieri cristiani armeni di Aleppo ovest

Da giorni i razzi sparati dal settore orientale colpiscono le zone cristiane. Dietro gli attacchi, i miliziani di al Nusra, che agiscono secondo le direttive di Ankara. Almeno cinque i cristiani armeni morti nel fine settimana, una decina i feriti. Dalla comunità armena di Aleppo la richiesta di aiuto a tutte le Chiese del mondo. 

 

Aleppo (AsiaNews) - Ad Aleppo si continua a combattere e a morire non solo nella zona est, teatro dell’offensiva dell’esercito siriano sostenuto dai raid russi, ma anche nei quartieri occidentali controllati dal governo. Fonti locali riferiscono che nel fine settimana i raid aerei russo-siriani hanno colpito un ospedale del settore orientale. Intanto, da giorni i quartieri armeni della metropoli del nord della Siria, concentrati nel settore ovest di quella che un tempo era la capitale commerciale ed economica del Paese, sono finiti di nuovo sotto il tiro incrociato dei missili provenienti dal settore est della città, controllato dai jihadisti.

L’attacco è iniziato la mattina del 30 settembre e, secondo fonti locali ha riguardato con particolare intensità le aree (a maggioranza armena) di Nor Kiugh e Villa. Dietro i lanci vi sarebbero i miliziani di al Nusra, che agirebbero - spiegano testimoni della zona - su ordine diretto della Turchia. Dai vertici di Ankara partirebbero infatti le istruzioni, precise e dettagliate, di come colpire i civili armeni. 

Sono almeno quattro le vittime identificate: si tratta di Dzila Jabaghcourian, Arman Hindoyan, Hasmig Ghiragossian, e Mireille Hindoyan. Come racconta il quotidiano armeno di Aleppo Kantzasar, sarebbero state uccise per mano della Turchia, mandante di questi massacri di innocenti. Azioni perpetrate attraverso “i suoi agenti sul territorio”, come vengono identificati “i miliziani di al Nusra, i combattenti Turkmeni e i membri del Movimento di Nur Eddin El Zanki”. 

La morte di queste quattro persone giunge a breve distanza dall’uccisione del 47enne Sevan Haddadian, caduto vittima dei bombardamenti a Suleymanieh, un altro quartiere armeno di Aleppo ovest. A questi si aggiungono altri due cristiani armeni feriti gravi a causa degli ordigni, che stanno lottando in queste ore fra la vita e la morte. Altri sette hanno riportato ferite più lievi. 

Sempre il 30 settembre scorso, gli studenti della scuola armena di Aleppo - fondata dalla missionaria Karen Jeppe per gli orfani sopravvissuti al Genocidio turco del 1915 - sono stati trasferiti nei rifugi sotterranei; i giovani non hanno potuto raggiungere i loro familiari fino alla tarda serata. 

Dal 23 al 30 settembre gli attacchi sferrati con missili partiti dalla parte est di Aleppo - soprattutto da Bustan El Pasha, Madrassat Al Hikme, Al Rashidin 4, Progetto 1070 e il quartiere finanziario - hanno colpito in particolare i quartieri cristiani. Essi hanno causato la morte di 57 persone (20 bambini, 14 donne e 23 uomini) e il ferimento di altre 167, di cui 37 bambini e 53 donne.

I quartieri di Aleppo ovest toccati dai bombardamenti coi missili e bersagliati dai cecchini sono Suleymaniyeh, Al Maydan - entrambe a grande maggioranza cristiana - Al Jabiriya, Al Hamadaniya e Jamiyaat. Ad Al Zahra’a i razzi hanno colpito un gruppo di fedeli sunniti mentre uscivano dalla moschea, a conclusione della preghiera del venerdì. Le vittime sono decedute per mano di al Nusra, gruppo estremista islamico che si definisce protettore dei sunniti.

Dalle pagine del quotidiano Kantzasar, la comunità armena di Aleppo ha lanciato appelli e richieste di aiuto a tutte le Chiese del mondo, affinché “cessino i bombardamenti contro i civili innocenti in ambedue le parti della città”. Il quotidiano armeno della metropoli settentrionale ha inoltre ringraziato “Sua Santità il papa, che durante la sua visita pastorale in Georgia non ha dimenticato la tragedia di Aleppo”.

Il ministro armeno degli Esteri ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per l’escalation di violenze, annunciando al contempo la decisione del presidente della Repubblica armena Serj Sarkissian, di inviare in Siria due aerei carichi di aiuti umanitari urgenti. “Aleppo muore davanti agli occhi del mondo - ha affermato la presentatrice del primo canale televisivo di Stato dell’Armenia - in mezzo alla più estrema indifferenza, esattamente come avveniva 101 anni fa quando la nostra nazione veniva sterminata nel suo intero”.(PB)

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