27/02/2012, 00.00
RUSSIA
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Mosca, girotondo contro Putin. Sventato un attentato

di Nina Achmatova
Un successo l'ultima iniziativa dell'opposizione per chiedere elezioni oneste e l'uscita di scena del premier. A una settimana dalle presidenziali del 4 marzo diffusa notizia di sventato attentato al premier.

Mosca (AsiaNews) - Migliaia di persone, nonostante la neve, si sono unite in una catena umana ieri a Mosca per chiedere di nuovo "elezioni oneste" e l'uscita di scena di Vladimir Putin, a solo una settimana dalle presidenziali che dovrebbero riportarlo al Cremlino. Intanto il clima si fa teso, dopo l'annuncio della tv di Stato di un complotto per uccidere il premier, sventato dai servizi segreti.


Per la manifestazione di ieri, anche i più scettici sono stati smentiti e la nuova iniziativa dell'opposizione, il "Cerchio bianco", è riuscita a cingere tutto il centro della capitale sotto il segno del colore bianco, simbolo della nuova contestazione anti-governativa.

Famiglie, giovani e pensionati, mano nella mano hanno riempito l'Anello dei giardini che corre intorno al centro, lasciando liberi solo gli incroci per permettere la circolazione delle auto. La polizia aveva avvertito, infatti, che sarebbe intervenuta qualora il flash mob avesse messo a rischio l'ordine pubblico.

"E' un nuovo tipo di protesta - ha spiegato uno dei leader del movimento "Per elezioni libere", l'ex vice premier Boris Nemtsov - non abbiamo avuto mai una cosa simile né a Mosca, né in Russia. E' un'iniziativa di solidarietà, per mostrare che i suoi partecipanti sono pronti a lavorare insieme allo stesso tempo e combattere per la giustizia nonostante le differenze". I manifestanti hanno ricevuto la solidarietà degli automobilisti che percorrendo l'Anello si sono messi a suonare per almeno un'ora i clacson e a sventolare fazzoletti bianchi.

Alla vigilia del "Cerchio bianco", l'opposizione aveva avvertito che sarebbero servite almeno 34mila persone per chiudere tutto il cerchio. Secondo la polizia, all'evento hanno partecipato 11mila persone, mentre per gli organizzatori parlano di almeno 40mila adesioni.

Si è trattata dell'ultima iniziativa del nuovo movimento d'opposizione, prima delle presidenziali del 4 marzo. Il clima nel Paese, però, si sta surriscaldando anche al di là degli eventi di piazza. Ne è una prova la notizia diffusa dal Primo canale russo dello sventato attentato ai danni di Putin, che doveva essere portato a termine dopo il voto di marzo da un commando di terroristi islamici del Caucaso. Per ora nessuna conferma dagli organi ufficiali, ma non sarebbe la prima volta che alla vigilia di delicate consultazioni popolari circolano notizie del genere. Era già successo nel 2008 e nel 2000.

A ogni modo, in questo momento Putin non sembra avere bisogno di trovate pubblicitarie per raccogliere consensi. Nonostante le inedite dimostrazoni di piazza, che per la prima volta in 12 anni, hanno messo in discussione l'autorità di Putin, secondo gli ultimi sondaggi, l'ex agente del Kgb otterrà il terzo mandato presidenziale già al primo turno, con un rating che si aggira intorno al 63%.  L'opposizione è sicura che si tratti dell'ennesimo voto truccato e promette una raffica di manifestazioni anche dopo la consultazione popolare. "Ci saranno manifestazioni il 5 e il 10 marzo e andremo avanti finché non otterremo elezioni libere, stampa libera e tribunali indipendenti", ha detto uno dei leader di Solidarnost, Ilya Yashin.

La settimana scorsa un maxi-raduno organizzato dallo staff elettorale di Putin, aveva raccolto oltre 100.000 persone in sostegno del presidente in pectore e contro ogni tentativo di destabilizzare la Russia. All'happening è intervenuto lo stesso Putin che ha predetto, tra le righe, la sua imminente vittoria. L'evento, però, è stato macchiato da diffuse testimonianze video di persone che raccontavano di essere state pagate per acclamare il premier. 


Numerosi giovani filo-putiniani sono entrati in scena anche ieri, durante la catena umana a Mosca, con cartelli e slogan inneggianti al possibile nuovo presidente, senza però riuscire a provare nessun reale momento di tensione. L'azione di protesta era ispirata alla storica catena umana che le tre Repubbliche del Baltico organizzarono nel 1989 per chiedere l'indipendenza dall'Unione sovietica. Da lì a due anni raggiunsero il loro scopo, innescando il collasso dell'Urss stessa. "Potrebbe essere l'ultima manifestazione pacifica - ha detto lo scrittore Boris Akunin, tra i membri della Lega degli elettori, che monitorerà il voto del 4 marzo - nessuno sa cosa potrà accadere il 5 marzo". Per il giorno successivo alle presidenziali, quando si conosceranno già i risultati parziali, è stata convocata una nuova azione di protesta su cui opposizione e autorità devono ancora trovare un accordo.

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