19/04/2012, 00.00
SRI LANKA – INDIA
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New Delhi a Rajapaksa: Reinsediare tutti gli sfollati della guerra civile

di Melani Manel Perera
Una delegazione parlamentare indiana ha visitato il campo profughi di Settikulam (Northern Province). Per l’occasione, il ministro srilankese per il Reinsediamento ha annunciato che i 6.500 sfollati tamil torneranno nelle loro case d’origine a giugno. Ma lo Sri Lanka conta ancora circa 200mila profughi.

Colombo (AsiaNews) - L'India è "determinata" a convincere il governo dello Sri Lanka a reinsediare i 200mila sfollati (Idp, Internally Displaced People) della guerra civile nelle loro case. È il bilancio del viaggio iniziato due giorni fa (17-22 aprile) di una delegazione parlamentare indiana, in visita nel campo profughi di Settikulam (Northern Province). Gunaratne Weerakoon, ministro srilankese per il Reinsediamento, ha accompagnato il gruppo, annunciando che i circa 6.500 tamil ancora sfollati nel campo saranno reinsediati il prossimo giugno.

"Faremo richiesta - ha dichiarato NSB Chintan, membro del Lok Sabha (Camera bassa del parlamento indiano, ndr) - affinché tutti gli Idp del Paese possano tornare nelle loro case d'origine".

Nei sei giorni, i 12 rappresentanti di New Delhi incontreranno anche il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, e membri dei principali partiti tamil del Paese. Momenti "utili", come li ha definiti il deputato del Congress Sudarshana Natchchiappan, per "comprendere come le varie fazioni politiche dello Stato affrontano il problema degli Idp".

Dal 1983 al 2009, lo Sri Lanka è stato teatro di una sanguinosa guerra civile tra il governo e i ribelli delle Tigri Tamil (Ltte), un'organizzazione in lotta per creare uno Stato indipendente nelle province nord ed est dell'isola (a maggioranza tamil). Trasformato presto in un conflitto etnico, esso si è risolto con la sconfitta dei ribelli e perdite ingentissime. Secondo un contestato rapporto Onu - che accusa lo Sri Lanka di crimini di guerra - solo nell'ultima fase del conflitto (2005-2009) almeno 40mila civili sono morti sotto i bombardamenti dell'aviazione militare. Inoltre, ancora oggi il Paese registra 200mila Idp (sfollati interni).

 

Foto di Dinasena Rathugamage, corrispondente BBC a Vavuniya

 

 

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