15/12/2010, 00.00
VIETNAM
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Nuove minacce e incursioni della autorità contro i redentoristi vietnamiti

Funzionari ordinano ai religiosi della chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso di Ho Chi Minh City di togliere dal loro bollettino articoli definiti “anti-governativi”. I testi ricordano controversie sui beni religiosi e attacchi contro i cattolici. Il superiore costretto a una “sessione di lavoro”.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – L’approssimarsi del congresso del Partito comunista, previsto per l’inizio del prossimo anno, sta suscitando in Vietnam un’ondata di repressione contro i dissenzienti, avvocati, intellettuali e attivisti in genere, che sta coinvolgendo anche i redentoristi. Le autorità locali di Ho Chi Minh City, infatti, nei giorni scorsi hanno organizzato due incursioni nella chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso (nella foto), ordinando ai religiosi che se ne occupano di togliere dal loro bollettino articoli definiti “anti-governativi”.
 
A quanto riferisce padre Joseph Dinh Huu Thoai, responsabile del Segretariato della Provincia dei redentoristi in Vietnam, in una lettera datata 13 dicembre, per due giorni, l’8 e il 9 di questo mese, funzionari locali si sono presentati nella chiesa, la seconda, per grandezza, della città. Il giorno successivo, le autorità del terzo distretto della città hanno convocato il superiore provinciale, padre Vincent Pham Trung Thanh, per una “sessione di lavoro”.
 
In tale occasione, riferisce il religioso, rappresentanti dell’amministrazione statale per gli affari  religiosi e funzionari locali hanno rivolto accuse contro i redentoristi di essere “istigatori di disordini”. Nella stessa occasione, al superiore provinciale è stato detto che era imputabile per “omelie dei redentoristi e articoli pubblicati nel bollettino riguardanti controversie per le proprietà della ex-delegazione apostolica e Thai Ha, atti di persecuzione a Tam Toa, Con Dau, Dong Chiem e il progetto governativo per le miniere di bauxite negli Altopiani centrali”. Dal punto di vista governativo, si tratta di “questioni non religiose”, delle quali i preti non hanno il permesso di parlare. Ogni violazione può essere imputata come condotta anti-governativa.
  Padre Pham ha respinto tutte le accuse, divendo che il suo ordine religioso ha sempre lavorato per il bene di tutto il popolo, pregando e vivendo nel servizio del Vangelo e invitando alla riconciliazione tra le parti sociali e per il rispetto della giustizia e dela verità.
 
In risposta alle parole del religioso, la presidente del Comitato del distretto popolare ha annunciato “nuove incursioni” nella chiesa nei prossimi giorni.
 
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