28/06/2019, 08.45
INDIA – VATICANO
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Papa Francesco reinsedia il card. Alencherry nella sua diocesi

L’arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese è tornato a Ernakulam-Angamaly, in Kerala. Il cardinale era accusato di una spericolata compravendita immobiliare. Le indagini hanno accertato che i documenti presentati contro di lui erano stati falsificati.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Papa Francesco ha  riconsegnato al card. George Alencherry i pieni poteri amministrativi dell’arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly, in Kerala. Lo riferisce la Commissione per la comunicazione del rito siro-malabarese della Conferenza episcopale indiana (Cbci). Il cardinale era stato sospeso in via temporanea in seguito all’inizio di un procedimento giudiziario che lo vedeva coinvolto in una presunta compravendita illegale di terreni appartenenti alla Chiesa locale. Da quelle accuse, il cardinale è stato prosciolto in via definitiva.

Ieri il card. Alencherry ha ripreso possesso dell’archieparchia di Ernakulam-Angamaly. Il giorno precedente erano cessate le responsabilità ad interim di mons. Jacob Manathodath. Quest’ultimo, proveniente dalla diocesi di Palakkad (sempre in Kerala), nel giugno 2018 era nominato da papa Francesco amministratore apostolico in assenza del porporato.

La nota ufficiale riporta che la decisione del pontefice è motivata dai recenti sviluppi nell’inchiesta. Il procedimento contro il card. Alencherry, arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese, due sacerdoti e un intermediario, risale a marzo 2018. Secondo il querelante, i quattro avrebbero venduto alcuni terreni a Kochi appartenenti all’arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly senza previa autorizzazione degli organi ecclesiastici e dei consulenti finanziari della diocesi.

Le vendite dei terreni sono avvenute nel periodo compreso tra il primo aprile 2015 e il 30 novembre 2017. Il cardinale è finito sotto i riflettori per la manifestazione pubblica di 200 sacerdoti locali. Per gli accusatori, la “spericolata” operazione immobiliare sarebbe costata alla Chiesa una perdita di 10 milioni di dollari rispetto al prezzo di mercato.

Ad aprile di quest’anno, la polizia del Kerala ha stabilito che i conti bancari presentati come prove contro il card. Alencherry “sono stati falsificati”. Da parte sua, la difesa del cardinale ha sempre sostenuto che le prove erano state fabbricate per screditarlo prima del Sinodo del rito ecclesiastico, tenuto lo scorso gennaio. Nei mesi la vicenda ha assunto toni foschi, con il coinvolgimento di numerosi sacerdoti vicini e ostili al cardinale.

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