30/01/2017, 11.22
VATICANO
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Papa: la più grande forza della Chiesa è nei martiri e “oggi ce ne sono più dei primi secoli”

“I media non lo dicono”, perché non fanno notizia. “Loro con il loro martirio, la loro testimonianza, con la loro sofferenza, anche dando la vita, offrendo la vita, seminano cristiani per il futuro e nelle altre Chiese”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La più grande forza della Chiesa oggi è nelle piccole Chiese perseguitate, nei cristiani che soffrono il martirio. E “oggi ce ne sono più dei primi secoli” , anche se “i media non lo dicono” perché non fa notizia. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa celebrata stamattina a Casa santa Marta, prendendo spunto dalla Lettera agli Ebrei là dove si esorta a richiamare alla memoria tutta la storia del popolo del Signore.

Nel capitolo undicesimo, che la Liturgia propone in questi giorni, si parla della memoria. Prima di tutto una “memoria di docilità”, la memoria della docilità di tanta gente, a cominciare da Abramo che, obbediente, uscì dalla sua terra senza sapere dove andava. In particolare poi, nella Prima Lettura odierna tratta sempre dal capitolo undicesimo della Lettera agli Ebrei, si parla di altre due memorie. La memoria delle grandi gesta del Signore, compiute da Gedeone, Barac, Sansone, Davide , “tanta gente che ha fatto grandi gesta nella storia di Israele”.

E poi c’è un terzo gruppo di cui fare memoria, la “memoria dei martiri”: “quelli che hanno sofferto e dato la vita come Gesù”, che “furono lapidati torturati, uccisi di spada”. La Chiesa è infatti “questo popolo di Dio”, “peccatore, ma docile”, “che fa grandi cose e anche dà testimonianza di Gesù Cristo fino al martirio”. “I martiri sono quelli che portano avanti la Chiesa, sono quelli che sostengono la Chiesa, che l’hanno sostenuta e la sostengono oggi. E oggi ce ne sono più dei primi secoli. I media non lo dicono perché non fa notizia, ma tanti cristiani nel mondo oggi sono beati perché perseguitati, insultati, carcerati. Ce ne sono tanti in carcere, soltanto per portare una croce o per confessare Gesù Cristo! Questa è la gloria della Chiesa e il nostro sostegno e anche la nostra umiliazione: noi che abbiamo tutto, tutto sembra facile per noi e se ci manca qualcosa ci lamentiamo… Ma pensiamo a questi fratelli e sorelle che oggi, in numero più grande dei primi secoli, soffrono il martirio!”.

“Non posso dimenticare”, ha detto ancora Francesco, “la testimonianza di quel sacerdote e quella suora nella cattedrale di Tirana: anni e anni di carcere, lavori forzati, umiliazioni”. Anche oggi la più grande forza della Chiesa oggi è nelle “piccole Chiese” perseguitate. “E anche noi, è vero e giusto anche, siamo soddisfatti quando vediamo un atto ecclesiale grande, che ha avuto un gran successo, i cristiani che si manifestano… E questo è bello! Questa è forza? Sì, è forza. Ma la più grande forza della Chiesa oggi è nelle piccole Chiese, piccoline, con poca gente, perseguitati, con i loro vescovi in carcere. Questa è la nostra gloria oggi, questa è la nostra gloria e la nostra forza oggi”.

“Una Chiesa senza martiri - oserei dire -  è una Chiesa senza Gesù”, ha affermato poi  il Papa che ha invitato a pregare “per i nostri martiri che soffrono tanto”, “per quelle Chiese che non sono libere di esprimersi”: “loro sono la nostra speranza”.

Nei primi secoli della Chiesa un antico scrittore diceva: “Il sangue dei cristiani, il sangue dei martiri, è seme dei cristiani”. “Loro con il loro martirio, la loro testimonianza, con la loro sofferenza, anche dando la vita, offrendo la vita, seminano cristiani per il futuro e nelle altre Chiese. Offriamo questa Messa per i nostri martiri, per quelli che adesso soffrono, per le Chiese che soffrono, che non hanno libertà. E ringraziamo il Signore di essere presenti con la fortezza del Suo Spirito in questi fratelli e sorelle nostri che oggi danno testimonianza di Lui”.

 

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