07/03/2018, 14.31
VATICANO
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Papa: saranno santi Paolo VI e mons. Romero

Giovanni Battista Montini è stato il papa del Concilio e il grande riformatore della Chiesa dei giorni nostri, mons. Romero è il “martire del Salvador”, ucciso “in odio alla fede” per la sua difesa dei poveri e la denuncia della repressione.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Saranno santi Paolo VI e Oscar Arnolfo Romero Galdámez. Papa Francesco ha infatti approvato la promulgazione dei relativi decreti da parte della Congregazione delle cause dei Santi.

Paolo VI, Giovanni Battista Montini nacque a Concesio, in provincia di Brescia, il 26 settembre 1897. Uomo di grande cultura – aveva tre lauree, in filosofia, diritto canonico e diritto civile – e sensibilità, venne eletto Papa il 21 giugno 1963. E’ stato un grande riformatore, il papa che ha portato a compimento di Concilio Vaticano II, del quale guidò personalmente i lavori, con l’approvazione dei suoi principali documenti.

Anche solo per grandi linee, va ricordato che a lui si debbono gesti di particolare significato, come la destinazione della tiara papale ai poveri, l’incontro, nel 1964, con il patriarca ortodosso Atenagora e la successiva dichiarazione cattolico-ortodossa del 1965, dopo oltre nove secoli di reciproche scomuniche. L’incontro avvenne a Gerusalemme, dove Paolo VI giunse in aereo e fu il primo papa a recarvisi e prendendo l’aereo. Ancora, alla chiusura del Concilio annunciò la creazione del Sinodo dei vescovi, del quale stabilì le competenze, nel 1966 abolì l’“Indice dei libri proibiti” e l’anno dopo decise l’istituzione della Giornata mondiale della pace. E’ stato il primo papa a celebrare una messa in un impianto industriale la notte di Natale (all’Italsider nel 1968).

Nel 1966 confermò in una enciclica il celibato sacerdotale e l’anno dopo pubblicò la Humanae Vitae. Quell’anno abolì tutte le funzioni attribuite alla nobiltà nella corte papale, esclusi gli assistenti al Soglio, abolite anche la Guardia nobile e la Guardia palatina. Istituì, invece, la Commissione per le comunicazioni sociali, il Consiglio per i laici, la Commissione Giustizia e pace, la Commissione teologica internazionale e Cor Unum. Nel 1968 riformò la Curia romana, nella quale introdusse non poche personalità non italiane. Nel 1969 approvò la riforma della messa, da allora detta “in volgare”, ossia nelle lingue moderne, per facilitarne la comprensione da parte dei fedeli.

Nel 1970, a Manila, è stato il primo papa vittima di un attentato, ferito non gravemente con un pugnale.

Fu lui, infine, a volere il “pastorale” di metallo con il Cristo crocifisso usato sempre da Giovanni Paolo II e spesso dai suoi successori.

Morì a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978.

Mons. Romero è il martire del Salvador. Nato nel 1917. Divenuto sacerdote nel 1942, nel 1970 fu nominato vescovo ausiliare di San Salvador. In tale ruolo è stato uno dei protagonisti della Conferenza dell’episcopato latinoamericano di Medellin (1968), ritenuta momento fondamentale nella storia della Chiesa del sub-continente.

Nel 1977 divenne arcivescovo di San Salvador. In un periodo segnato dalla sanguinosa repressione dei movimenti popolari, fu il vescovo dei poveri. Esercito, polizia e movimenti paramilitari si accanivano anche contro sacerdoti e fedeli definiti  “comunisti”. Ad Aguilares fu distrutta la chiesa e uccisi 200 fedeli.

Contro tutto questo si schierò il vescovo, le sui catechesi trasmesse dalla radio diocesana aveva vasto ascolto.

Il 23 marzo 1980 chiese ai militari di non obbedire agli ordini contrari alla legge di Dio. Il giorno dopo fu ucciso “in odio alla fede” da un sicario mentre stava celebrando la messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza, dove abitava.

Il 24 marzo è stato proclamato dalle Nazioni Unite Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime. (FP)

 

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