Pyongyang minaccia: Pronti a colpire le basi Usa
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Dopo provocazioni militari, test atomici e continui attacchi verbali, il regime stalinista della Corea del Nord ha annunciato questa mattina di aver "messo in allerta" l'esercito e le postazioni missilistiche, che si starebbero preparando a colpire le basi militari americane nelle isole Guam e Hawaii, nel Pacifico.
Secondo la Kcna, agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang, il giovane dittatore Kim Jong-un ha ordinato di persona alle sue unità speciali strategiche di prepararsi a colpire gli Stati Uniti, le isole Guam e le Hawaii nel Pacifico: "Il comando dell'esercito del popolo coreano dichiara che tutte le truppe d'artiglieria, comprese le unità strategiche missilistiche e le unità d'artiglieria a lunga gittata, devono essere messe in allerta e pronte al combattimento".
Queste unità devono tenersi pronte ad attaccare "tutte le basi militari americane nella regione Asia-Pacifico, comprese quelle sul continente nordamericano, alle Hawaii e a Guam", oltre a quelle in Corea del Sud. La dichiarazione di "guerra preventiva" è una risposta alle nuove sanzioni internazionali contro la Corea del Nord approvate la settimana scorsa dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nonostante queste, però, Seoul ha autorizzato una missione umanitaria a portare medicine contro la tubercolosi nel nord della penisola.
Anche se il test di un missile balistico del 12 dicembre scorso è andato a buon fine, gli esperti ritengono che Pyongyang non sia ancora in possesso della tecnologia necessaria per lanciare un missile intercontinentale capace di colpire gli Stati Uniti. Hawaii e Guam anche sono considerate come fuori portata dai missili a medio raggio sviluppati dalla Corea del Nord, che potrebbero invece colpire le basi in Corea del Sud e in Giappone.
Nel mezzo della crisi, ancora in via di sviluppo, la Cina ha invitato "tutte le parti in causa" nelle polemiche sulla situazione in Corea del Nord a esercitare "la moderazione". L'invito, che Pechino ribadisce in ogni occasione in cui si parla di Pyonguang, è stato lanciato dal portavoce governativo Hong Lei a pochi minuti dalla dichiarazione coreana.