01/05/2007, 00.00
INDIA
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Rajasthan, il governo deve intervenire a difesa dei cristiani

Un comunicato stampa, diffuso ieri dalle maggiori organizzazioni cristiane di tutta l’India, denuncia l’attacco al missionario cristiano di Jaipur e chiede alle autorità un intervento immediato e deciso. In gioco c’è il rispetto della Costituzione e della libertà religiosa nel Paese.
Jaipur (AsiaNews) – Dopo il brutale attacco avvenuto ai danni di un pastore cristiano del Rajasthan “il governo centrale dell’Unione indiana deve intervenire con forza e punire i colpevoli, oppure riconoscere che il Paese è in mano ai fondamentalisti indù, che disprezzano la Costituzione e dimostrano giorno per giorno di non volerla rispettare”.
 
E’ quanto afferma un comunicato stampa emesso ieri dai maggiori gruppi cristiani dell’India, fra cui l’All India Catholic Union e l’All India Christian Council. Il testo, firmato a nome di tutte le organizzazioni da John Dayal, definisce “traumatizzante” l’attacco avvenuto il 29 aprile scorso a poche centinaia di metri dalla casa del primo ministro del Rajasthan, dove un gruppo di fanatici indù ha attaccato un missionario cristiano, Walter Massey, davanti alla sua famiglia ed alle telecamere di una televisione locale.
 
I fanatici appartengono tutti al Vishwa Hindu Parishad [Vhp, formazione composta da nazionalisti indù ndr]: prima di assalire la casa del missionario, hanno invitato le telecamere di una televisione locale a riprendere il loro gesto, e poi se ne sono andati indisturbati. Il pastore ferito [nella foto ndr], è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale locale.
 
La polizia, intervenuta dopo che gli assalitori erano andati via, dice di “non aver alcun sospetto”. Secondo Dayal, “gli agenti non volevano neanche accettare la denuncia del missionario. Solo grazie all’intervento di alcuni gruppi cristiani hanno acconsentito ad aprire un’indagine sull’accaduto. Non hanno però voluto inserire il nome del gruppo fondamentalista, nonostante le telecamere abbiano ripreso gli assalitori che si proclamavano membri del Vhp”.
 
Le organizzazioni cristiane “si sono unite in un gruppo civico, che condurrà il prossimo 3 maggio un’indagine seria ed accurata su quanto è avvenuto. I cristiani locali manifesteranno inoltre a Jaipur in maniera pacifica, per protestare contro questi attacchi, ripetuti ed impuniti, e per chiedere al governo un intervento a difesa della libertà religiosa in India, come sancito dalla nostra Costituzione”.
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