06/05/2008, 00.00
CINA
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Rischio epidemia anche a Pechino: oltre 1.400 bambini malati

Cresce la preoccupazione, specie per la grande incertezza nelle informazioni ufficiali. Chiuse le classi dove si ammalano 3 bambini. Le autorità ammettono che c’è stata negligenza e puniscono i medici. Nell’Anhui la gente racconta storie quotidiane di disinteresse e incompetenza in ospedale.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’epidemia di enterovirus 71 (EV71), che ha causato 26 morti in poche settimane, è anche a Pechino, con già 1.482 casi accertati ufficiali. C’è grande preoccupazione nelle zone colpite, anche per l’incertezze delle notizie ufficiali. Intanto la Cina punisce i medici che per primi hanno sottovalutato l’epidemia.

C’è incertezza persino sui dati ufficiali dei contagi: l’EV71 è una malattia diffusa che colpisce migliaia di bambini ogni anno, ma l’attuale epidemia mostra una particolare violenza, può portare danni permanenti a cervello, polmoni, cuore e ha già ucciso 26 bambini di pochi anni. Per questo sono poco significativi i dati dei malati per tutto il 2008, mentre importa quello di oltre 9mila contagi nelle ultime settimane. Il Centro di Pechino per il controllo delle malattie ammonisce che i bambini malati debbono stare a casa in isolamento e che se in una classe si ammalano più di 3 scolari saranno sospese le lezioni. Molti pechinesi sono però fiduciosi di un rapido e deciso intervento delle autorità, “perché - dice He Xinping, che ha un figlio di 8 anni – con le imminenti Olimpiadi la città deve certo aumentare i suoi sforzi”.

L’epidemia è grave nella città di Fuyang (Anhui), che ha avuto già 22 morti e oltre 5mila contagi accertati. Le autorità hanno sottoposto a procedimento disciplinare dottori e personale medico per “negligenza” e per “avere tratto vantaggi economici” nella cura della malattia. Alcuni medici hanno sottovalutato o non diagnosticato la malattia, mentre altri ne hanno approfittato per ricevere soldi dalla vendita e somministrazione di vaccini. Altri ancora non hanno spiegato alle famiglie la normale profilassi di igiene e pulizia e cautele, molto utile per evitare il contagio.

All’Ospedale del popolo Fuyang 2, l’unico della città con un reparto malattie infettive, Yu Meng ha ricoverato due giorni fa il figlio di 13 mesi, in condizioni critiche con febbre elevata. Al South China Morning Post dice che ha già speso oltre 10mila yuan (1.000 euro) per medicine e che “l’intera famiglia cerca altro denaro, perché non so cosa accadrà se non paghiamo”. Il pericolo è che l’ospedale rifiuti le cure, se non è pagato. Ha portato il figlio in ospedale già il 1° maggio con febbre ed eruzioni cutanee ma non lo hanno voluto ricoverare e un altro ospedale ha diagnosticato un semplice mal di stomaco. “Ma le sue condizioni sono peggiorate e il 3 maggio l’ho riportato al primo ospedale” che infine l’ha ricoverato. Ma intanto “le sue condizioni sono diventate critiche”.

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