Scontri ad Ankara per una celebrazione “laica” della festa della Repubblica
Ankara (AsiaNews) - Non si spengono in Turchia le polemiche per gli scontri che hanno segnato, ieri pomeriggio la celebrazione ad Ankara dell'89mo anniversario della fondazione della Repubblica turca.
La celebrazione della giornata, tradizionalmente festiva, era stata organizzata dal governo all'ippodromo, mentre, chiamate da una trentina di associazioni e organizzazioni non governative "laiche", circa 50mila persone si sono riunite davanti alla vecchia sede del Parlamento e hanno tentato di arrivare di fronte al mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, il fondatore della Repubblica.
I manifestanti innalzavano
bandiere nazionali e ritratti di Ataturk, gridando slogan come "La Turchia è
laica e laica vuole rimanere", in polemica, quindi con l'attuale governo.
La manifestazione era stata
proibita dall'ufficio del governatore di Ankara, con la motivazione che fonti
di intelligence avevano sostenuto la possibilità di azioni di provocazione e
3.500 agenti di polizia sono duramente intervenuti con cannoni ad acqua e gas
irritanti per disperdere i manifestanti.
Il presidente della Repubblica Abdullah Gul ha parlato di "sviluppi indesiderati", il Primo ministro Recep Tayyip Erdogan di "provocazione", l'opposizione di mancanza di rispetto per la festa nazionale e di uso sproporzionato della forza contro una manifestazione pacifica. "Questa gente - ha detto Kemal Kılıçdaroglu, leader del CHP, il maggiore partito di opposizione - aveva nelle mani solo bandiere turche, ma è stata colpita con i gas".
A Kılıçdaroglu ha risposto Erdogan, mettendo in rilievo come il leader dell'opposizione l'anno scorso abbia partecipato alla celebrazione ufficiale della festa: "era accanto a me. Perché questa volta ha cercato di celebrarla a modo suo?". "Questa non è una celebrazione alternativa, è una provocazione". Il premier ha polemizzato anche con i media che hanno parlato dei gas usati dalla polizia e non degli 11 agenti feriti nei tafferugli.
"Ognuno - ha detto da parte sua Gul -può celebrare la festa nel modo che preferisce, senza violare le leggi, né disturbare gli altri".