24/01/2013, 00.00
TAIWAN
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Scuole a Taiwan: lo squilibrio fra i bambini “di città” e quelli delle aree rurali

di Xin Yage
Lo rivela uno studio della Child Welfare League Foundation di Taipei. I coetanei che vivono nelle aree rurali vanno male anche per mancanza di strumenti tecnici. La disparità provoca una perdita di autostima, e il 25% dei bambini delle province non vuole iscriversi alle scuole medie.

Taipei (AsiaNews) - I bambini taiwanesi che vivono nelle zone rurali o di provincia hanno più difficoltà a scuola rispetto ai loro coetanei che vivono in città, soprattutto in inglese. È quanto emerge da uno studio della Child Welfare League Foundation (兒童福利聯盟), con sede a Taipei, secondo il quale nel 95% dei casi gli studenti dei villaggi e dei piccoli centri abitati non hanno accesso a libri e fonti scritte in inglese, mentre il 25% non sa riconoscere e leggere l'alfabeto.

I dati presentati dalla Child Welfare League Foundation sono il risultato di numerosi sondaggi tra i bambini di quinta e sesta elementare, svolti tra settembre e ottobre 2012. Nelle aree urbane agli studenti sono stati riportati 1330 questionari, mentre nelle aree rurali 1200 questionari. Gli insegnanti hanno risposto a più 225 questionari. Per quanto riguarda gli strumenti a disposizione, lo studio rivela che nelle aree distanti dalle città il 58% dei bambini non ha un computer, né accesso a internet, mentre quasi il 90% delle famiglie che vivono in un contesto urbano hanno in casa fino a tre o quattro computer connessi alla rete.

Riguardo alle materie trattate e ai metodi di studio, i risultati mostrano che un bambino di quinta o sesta elementare di una scuola rurale riesce con molta difficoltà a rispondere a domande di terza elementare. Proprio per questo i bambini crescono nella consapevolezza che iniziare la scuola media sarà un'impresa, e il 70% degli intervistati alla fine della scuola elementare si è dimostrato pessimista sul riuscire a mantenere il passo dei propri coetanei provenienti da scuole della città. Il 25% non vorrebbe nemmeno affrontare gli studi di scuola media inferiore.

Questo rivela come i bambini più svantaggiati, non avendo gli strumenti per imparare alla pari dei colleghi in città, perdono autostima con grande facilità e non dimostrano interesse per le materie scolastiche.

Il sistema degli esami nel mondo accademico cinese è molto severo e strettamente basato sulla memorizzazione di dati e caratteri, per cui risulta fondamentale una preparazione che permetta la risposta immediata alle domande cui è sottoposto il candidato. La preoccupazione di insegnanti e genitori è che non potendo presentare un titolo di studio adeguato, gli studenti delle aree di campagna rimangano emarginati dal mercato del lavoro, adeguandosi ad affrontare mestieri malpagati che non permettono di uscire da fasce sociali più povere.

L'indagine della Child Welfare League Foundation conferma una ricerca svolta lo scorso anno in una scuola tecnica della provincia di Hsinchu. In questo caso, i problemi riguardavano anche lo studio della matematica e della lingua cinese. La professoressa Chen Feiling (陳飛靈老師), una delle due autrici del sondaggio, spiega: "Poter seguire la lezione di grammatica e ortografia era un'impresa già a partire dalle prime lezioni, e il ragazzo, se non particolarmente motivato e aiutato dagli insegnanti, perdeva interesse e smetteva di seguire la spiegazione per il semplice motivo che non capiva la maggioranza dei caratteri scritti sulla lavagna".

Proprio in questa provincia p. Olivier (丁立偉神父), lavorando in una zona montuosa, si era trovato ad affrontare questo problema in prima persona. Otto anni fa aveva aperto un dormitorio e un doposcuola accessibile dal lunedì al venerdì per studenti aborigeni della scuola tecnica san Luigi Gonzaga (內思高工): "Dare la possibilità ai ragazzi di poter studiare insieme, incoraggiarsi a vicenda, facendo sì che sotto la supervisione di un insegnante i più bravi possano aiutare i più deboli, è il migliore servizio che possiamo offrire loro e i risultati in questi anni sono stati evidenti". 

 

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