07/09/2011, 00.00
CINA - VATICANO
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Sichuan, picchiati una suora e un sacerdote che reclamavano i diritti della Chiesa

I due religiosi chiedono – secondo la legge - il ritorno di due proprietà un tempo appartenute alla Chiesa di Kangding. Ma la prima è stata demolita per fare posto a un’industria privata, e nella seconda dormono i dirigenti del governo locale. La suora è ancora in ospedale con ferite gravi alla testa e al tronco. La persecuzione è anche di natura economica
Kangding (AsiaNews/Ucan) - Una suora cattolica e un sacerdote sono stati picchiati con violenza mentre cercavano di reclamare due proprietà un tempo appartenute alla Chiesa di Kangding nella provincia sud-occidentale del Sichuan. Secondo fonti locali, madre Xie Yuming ha riportato ferite alla testa e al tronco e si trova tuttora in ospedale. Il p. Huang Xusong, invece, ha riportato ferite minori e non è ricoverato. L’assalto, portato avanti da una dozzina di sconosciuti, è avvenuto lo scorso 3 settembre.

La coppia è stata picchiata perché cercava di riottenere i diritti di proprietà su due scuole che, prima di essere espropriate dal governo, erano della diocesi di Kangding. Confiscate nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, secondo regole stabilite da Deng Xiaoping, le due strutture – una scuola di latino e una maschile – sarebbero dovute tornare alla diocesi. Ma la prima è stata demolita dal governo, che ha ceduto il terreno a una compagnia privata; la seconda è al momento usata come dormitorio per i dirigenti del governo della contea di Moxi.

Secondo alcune fonti cattoliche locali, l’attacco contro questi religiosi ha scatenato l’ira di diversi parrocchiani che si sono riuniti in protesta all’esterno della chiesa locale, per difendere i propri diritti. Al momento, nella diocesi di Kangding operano 3 sacerdoti e 2 religiose: nella Prefettura tibetana autonoma di Garze vivono 13mila cattolici. Attualmente la sede episcopale è vacante, e la diocesi è amministrata da quella di Leshan, il cui vescovo attuale, mons. Lei Shiyin è stato ordinato senza mandato del papa lo scorso 29 giugno.

La questione delle proprietà confiscate alla Chiesa dopo la presa di potere di Mao Zedong, e il loro ritorno è molto spinosa. Negli anni, infatti, il governo centrale ha più volte stabilito che queste devono tornare ai legittimi proprietari, ma l’Associazione patriottica e il ministero degli affari religiosi mettono ostacoli sulla strada di chi cerca di riottenerle.

Nel 2005, 16 suore sono state picchiate a Xian perché esigevano il ritorno di una loro scuola; lo stesso anno, un incidente simile, contro decine di sacerdoti, è accaduto a Tianjin. Sotto il manto del controllo, i dirigenti dell’Ap e del ministero, col sequestro dei beni della Chiesa intascano i proventi per affari che coinvolgono beni del valore di 130 miliardi di yuan (circa 13 miliardi di euro) (Cfr. 01/09/2006 Persecuzione economica: l'Associazione Patriottica all'assalto delle proprietà della Chiesa).
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