29/07/2015, 00.00
RUSSIA
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Sul principe che ha cristianizzato la Rus continua il confronto tra Russia e Ucraina

di Nina Achmatova
Il 28 luglio si è celebrata la ricorrenza dei mille anni dalla morte del principe Vladimir, che nel 988 scelse il cristianesimo per la Rus’ di Kiev. Per Putin è stata la fonte della formazione della Russia come Stato centralizzato e unico Paese-civiltà; per Poroshenko, si è trattata di una scelta in senso europeo. Polemiche per la statua del Principe Santo a Mosca, potrebbe sorgere sulla piazza simbolo del Kgb e delle repressioni.

Mosca (AsiaNews) – L’anniversario dei mille anni della morte del principe Vladimir - il santo ortodosso artefice nel 988 della conversione al cristianesimo dell'allora Stato della Rus’ di Kiev - è stata occasione per ribadire la distanza tra la Russia di Vladimir Putin e l’Ucraina di Petro Poroshenko, che del Santo principe danno interpretazioni opposte.

Il 28 luglio - data in cui si celebra anche il giorno del Battesimo della Rus’, culla medievale degli Stati moderni di Russia, Bielorussia e Ucraina - per il Cremlino e Kiev è diventata negli ultimi anni un evento non solo religioso, ma anche politico. Prima dello scoppio del conflitto in Donbass, la ricorrenza è stata celebrata più volte in Ucraina alla presenza dei leader religiosi e politici locali, di Russia e Bielorussia. Nel 2013, insieme al patriarca di Mosca, Kirill, in Ucraina era volato anche Putin, che in quell'occasione aveva incontrato l’allora omologo ucraino, Viktor Yanukovich, poi defenestrato nel 2014 in seguito alle proteste del Maidan.

Nei loro interventi pubblici, in occasione delle celebrazioni del 28 luglio, i leader russo e ucraino hanno dato significati molto diversi al ruolo del principe, tra le altre cose battezzato proprio in Crimea, la penisola ucraina annessa da Mosca l’anno scorso: al grande ricevimento per 400 invitati al Cremlino, Putin ha enfatizzato le origini della civiltà russa e dello Stato “fortemente centralizzato”, mentre Poroshenko ha sottolineato la scelta europea del monarca. “La sua scelta (quella a favore del cristianesimo) è stata la fonte della formazione della Russia, come unico Paese-civiltà - ha detto il capo del Cremlino - queste fonti spirituali anche oggi nutrono i popoli slavi di Russia, Ucraina e Bielorussia”.

“Vladimir, più di mille anni fa, ha fatto una scelta non solo religiosa, ma di civiltà, di fatto una scelta in senso europeo”, ha scritto su Facebook Poroshenko, facendo appello poi alla formazione di una Chiesa autocefala indipendente ucraina. “Esiste in Bulgaria, Georgia, Grecia, Cipro, Romania e Serbia, in cosa l’Ucraina è diversa”, ha dichiarato il leader di Kiev. L’Ucraina è uno dei Paesi più cristiani d'Europa. La sua tradizione è quella bizantino-ortodossa, ma molto frammentata: le tre grandi denominazioni rispondono a Mosca (Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca), a Kiev (Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Kiev, non riconosciuta canonicamente) e a Costantinopoli (Chiesa ortodossa autocefala ucraina); esiste anche la Chiesa greco-cattolica ucraina, che risponde a Roma.

Poroshenko ha disertato la funzione alla Pecherska Lavra (il famoso Monastero delle Grotte a Kiev), officiata dal metropolita di Kiev Onufry, legato al patriarcato di Mosca, e insieme alla moglie ha partecipato alla cerimonia alla cattedrale di San Vladimir, legata al patriarcato di Kiev.

A pochi giorni dalla ricorrenza, il 26 luglio, Putin aveva fatto visita con Kirill alla appena restaurata casa diocesana di Mosca, dove il primate ortodosso ha consacrato la cappella di San Vladimir.

Per i mille anni della morte del Principe santo, il comune di Mosca ne ha commissionato una grande statua di bronzo alta quasi 25 metri, ma che sta creando molte polemiche nella capitale sulla sua collocazione. Tra le zone dove potrebbe sorgere il monumento vi è la piazza Lubyanka, sede dei servizi segreti Fsb, eredi del Kgb sovietico, responsabile tra le altre cose anche delle persecuzioni di sacerdoti, monaci e fedeli cristiani.   

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