14/08/2015, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Tianjin, dopo le esplosioni si teme l’avvelenamento da cianuro

di Wang Zhicheng
Nel magazzino esploso vi erano 700 tonnellate di cianuro di sodio, usato nell’industria mineraria. Tracce di cianuro rilevate nell’acqua di scolo. Esperti in guerre batteriologiche e chimiche tentano di isolare il materiale pericoloso. Sale il bilancio delle vittime: 50 morti, 700 feriti, dei quali 71 molto gravi. Ritrovato vivo un giovane vigile del fuoco disperso ieri. Il governo controlla la diffusione di notizie.

Tianjin (AsiaNews) – A più di 36 ore dalle due grandi esplosioni nel porto di Tianjin, vi sono ancora fuochi non domati, ma le preoccupazioni delle autorità e della popolazione è sul possibile avvelenamento del terreno e dell’aria con il cianuro.

Il Quotidiano del popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese scrive che nella zona delle esplosioni sono conservate 700 tonnellate di cianuro di sodio che i servizi di emergenza stanno cercando di isolare.

Il ministero dell’ambiente ha trovato tracce di cianuro di sodio e di altri prodotti chimici in due canali di scolo sotterranei. Le tracce sono da tre a otto volte superiori ai limiti di sicurezza. L’ufficio dell’ambiente afferma che vi sono anche tracce di cianuro di calcio. Il timore è che la pioggia, prevista per questi giorni, diffonda il veleno nelle acque e nella città. Sui social network molta gente confessa di fare fatica a respirare, anche se il governo afferma che l’inquinamento dell’aria è all’interno dei limiti.

Le 700 tonnellate di sali di cianuro erano conservate in scatole di legno, e accatastate nei container. La popolazione di Tianjin si domanda come mai si è dato il permesso di immagazzinare merci così pericolose vicino all’abitato. La ditta Ruihai Logistics, proprietaria del magazzino esploso, ha il diritto di tenere container di cianuro – usati nell’industria mineraria per estrarre oro – per almeno 40 giorni.

Per affrontare l’emergenza avvelenamento, sono stati chiamati ad operare persone esperte di guerre batteriologiche e chimiche che tenteranno di isolare e portare in luogo sicuro i veleni.

Intanto è aumentato il bilancio delle vittime: almeno 50 persone sono morte e 700 sono i feriti. Di questi, almeno 71 sono molto gravi. Fra i morti sono contati anche 17 pompieri che arrivati dopo la prima esplosione, sono stati colpiti dalla seconda e – forse – dalle esalazioni velenose.

Questa mattina, un giovane vigile del fuoco di 19 anni, Zhou Ti, dato per disperso, è stato trovato vivo fra le macerie. Le autorità non hanno dato alcuna notizia su come Zhou Ti sia stato trovato e quali siano le sue condizioni.

Il governo controlla la diffusione delle notizie. Ieri, durante una conferenza stampa, alcuni rappresentanti del governo sono stati investiti da domande sul tipo di prodotti chimici contenuti nei depositi esplosi, ma si sono rifiutati di rispondere e la conferenza si è conclusa subito con la fuga dei rappresentanti.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Tianjin, il governo “non farà sconti ai responsabili del disastro”
17/08/2015
Shandong, troppi pesticidi: muoiono centinaia di capre
06/09/2017 15:25
Nanchong, evacuate 10mila persone per una perdita di ammoniaca a un impianto di fertilizzanti
11/08/2015
Il “cimitero delle navi” in Gujarat, discarica dei veleni del mondo ricco
16/11/2009
Attivista indiano: sentenza su Bhopal, “simbolo” di una giustizia fallimentare
09/06/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”