03/01/2012, 00.00
COREA-CINA
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Uccisi tre nordcoreani mentre cercano di scappare in Cina

I tre contadini stavano traversando il fiume Yalu. Testimoni sul confine cinese hanno visto le guardie di frontiera che portavano via i corpi. Le misure di sorveglianza rafforzate dopo la morte di Kim Jong Il: il nuovo regime vuole dare un messaggio di severità.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – I soldati nordcoreani hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco tre uomini, probabilmente contadini, che cercavano di varcare il confine fra la Corea del nord e la Cina. La notizia è stata data a Seoul da attivisti dei diritti umani, che sottolineano come in queste ore Pyongyang stia rafforzando i controlli sulle frontiere del Paese, dopo la morte del “caro leader” Kim Jong-il e l’ascesa al potere di suo figlio Kim Jong-un. (30/12/2011 Corea del Nord: nuovo dittatore, vecchia politica).

Le guardie di frontiera del regime comunista hanno ucciso i tre uomini, descritti di età sulla quarantina, mentre stavano cercando di traversare il fiume Yalu, vicino alla città di confine di Hyesan, a nord. Così ha affermato Do Hee Youn, un noto attivista per i diritti umani che aiuta i profughi che provengono dalla Corea del nord. “Le persone che attendevano sul lato cinese del fiume per aiutare i tre a fuggire sono state testimoni della scena. Le guardie hanno preso e trasportato via i corpi degli uccisi, che giacevano sul ghiaccio”, ha detto Do Hee-Youn.

I servizi di intelligence della Corea del sud hanno dichiarato di non essere in grado di confermare immediatamente la sparatoria. Dall’epoca della guerra del 1950-1953, almeno 23 mila coreani sono fuggiti dal nord, per sfuggire alla repressione e alla fame, rifugiandosi in Corea del sud; il maggior numero è avvenuto negli anni recenti. La via di fuga preferita è quella lungo il confine con la Cina, divenuto sempre più permeabile con il passare degli anni. In genere la fuga avviene a piedi, spesso dietro corruzione delle guardie di frontiera. I fuggiaschi si nascondono in Cina, e poi viaggiano verso un terzo Paese da cui raggiungono la Corea del sud.

Do Hee-Youn afferma che “è raro” che le guardie di frontiera aprano immediatamente il fuoco sui fuggiaschi, e pensa che una reazione così immediata sia legata a norme di sicurezza più severe in occasione del passaggio dei poteri. “Temo che per un certo periodo scappare diventerà più difficile per la gente del nord".. Le autorità del nord hanno fatto circolare la notizia delle uccisioni nelle città di confine. “Stanno cercando di far sapere alla gente che quelli che cercano di fuggire saranno uccisi sul posto”. La situazione alimentare nel Nord è drammatica, e la fame, oltre alla repressione politica, è la molla più potente per cercare di fuggire dal Paese.
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