11/06/2004, 00.00
CAMBOGIA
Invia ad un amico

Una Chiesa uscita dalle persecuzioni (Scheda)

Il regime comunista di Pol Pot (1975 - 1979) aveva azzerato la presenza della chiesa in Cambogia, distruggendo tutti gli edifici sacri e impedendo ogni pratica religiosa. Con la caduta dei khmer rossi, il paese è tornato alla libertà religiosa: nel 1990 è stata aperta una chiesa a Phnom Penh.

La presenza istituzionale della chiesa ricomincia nel 1992: mons. Yves Ramousse diventa vicario apostolico di Phnom Penh. Nel 1994 il governo cambogiano stabilisce relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Nel 1995 viene ordinato il primo sacerdote khmer dopo due decenni. Nel 2001 mons. Emile Destombes succede a mons. Ramousse.

I cattolici oggi in Cambogia sono 19 mila, 8 mila risiedono a Phnom Penh. La maggior parte sono di etnia vietnamita, i khmer solo 6 mila. La Chiesa ha scelto come lingua ufficiale per la liturgia il khmer, suscitando alcuni malumori nella comunità vietnamita: non tutti i cattolici vietnamiti, infatti, conoscono la lingua khmer.

I sacerdoti nel paese sono 50, i seminaristi 4, i religiosi 60.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Giovani insoddisfatti del buddismo si convertono al cristianesimo
11/06/2004
Cambogia, arresti e condanne per chi critica il governo
05/01/2006
Il miracolo di Taom, villaggio cristiano rinato dopo 40 anni di persecuzione e abbandono
05/09/2011
Phnom Penh, 25 anni in contumacia per ‘tentato golpe ‘ all’oppositore Sam Rainsy
02/03/2021 08:51
Phnom Penh, due monaci costretti a fuggire in Thailandia
19/11/2020 12:07


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”