Un orafo è stato assassinato da una banda di criminali per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Una vicenda che conferma il clima di impunità e illegalità in ampie zone del Paese. E a poco servono le rassicurazioni di al-Sharaa in una Siria che si “islamizza”. A Beirut il Comitato esecutivo del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente ricorda e prega per i “martiri” di Damasco.
Rileggendo la storia e la realtà russa passata e presente il patriarca Kirill condanna quanti “lanciano appelli in difesa della purezza dell’Islam o dell’Ortodossia”, perché "possiamo avere diverse culture e tradizioni, ma siamo un unico popolo”. Mentre nel quartiere moscovita di Kommunalka viene presentato un centro multireligioso dove dovrebbero essere costruite una chiesa ortodossa, una sinagoga, una moschea e un tempio buddhista in uno spazio comune.
Nella Chiesa cattolica della provincia dello Zhejiang dove mons. Shao è vittima della repressione adesso nel mirino c'è anche il sacerdote che amministrava la diocesi "ufficiale'. Sparito da novembre andrà a processo per un libro di inni sacri pubblicato senza permesso in un'altra povincia, mentre si fanno circolare voci sui suoi conti bancari. Ma secondo alcune fonti la sua vera colpa sarebbe una non sufficiente fedeltà al Partito.
Fra le vittime vi sono anche quattro bambini, diverse le persone ferite. Il raid sferrato dai caccia nelle prime ore di oggi. Nessun commento dal regime. Per l’Asean un voto in Myanmar “non è prioritario”. Il blocco preme perché la giunta “tenga fede ai suoi impegni” in una prospettiva di pace e dialogo.
Crescono le pressioni per salvare Nimisha Priya, detenuta a Sana'a in attesa dell'esecuzione prevista per il 16 luglio per l’omicidio di un cittadino yemenita che l’avrebbe tenuta prigioniera. La Corte Suprema indiana discuterà il 14 luglio una petizione per spingere il governo a intervenire. Il caso accende i riflettori su migliaia di cittadini indiani attualmente in carcere in 86 Paesi del mondo.
Nell'attacco che ha visto il gruppo yemenita riprendere le ostilità contro il commercio marittimo nel Mar Rosso come ritorsione alla guerra di Gaza, vi sarebbero almeno 4 morti. In dieci sono stati tratti in salvo, ma manca all'appello il resto dell'equipaggio formato in gran parte da filippini. L'appello della Stella Maris al governo di Manila: "Sia tutelata la sicurezza dei marittimi". Domenica la Giornata in cui la Chiesa mette al centro i lavoratori del mare.