30/07/2025, 12.53
MYANMAR - USA
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Washington guarda alle terre rare del Kachin: speranze o nuovo sfruttamento?

di Gregory

L’amministrazione Trump starebbe valutando una collaborazione con l’Esercito per l’indipendenza Kachin (KIA) per accedere ai giacimenti di terre rare nel nord del Myanmar e ridurre il monopolio cinese. Tuttavia i residenti locali temono le possibili ricadute ambientali e il rischio di alimentare ulteriormente il conflitto civile. Attivisti kachin chiedono a Washington standard rigorosi e soluzioni sostenibili per non ripetere gli stessi errori.

Yangon (AsiaNews) - L’amministrazione Trump sta rivolgendo la sua attenzione allo Stato settentrionale birmano del Kachin, una regione ricca di minerali di terre rare. Secondo informazioni ottenute dalla Reuters, Washington vorrebbe tenere colloqui direttamente con l’Esercito per l’indipendenza del Kachin (KIA), la milizia etnica che gestisce i giacimenti di minerali per poterne sfruttare le risorse, essenziali per la produzione di auto elettriche, turbine eoliche e attrezzature militari. Al momento è la Cina (che sostiene militarmente la giunta golpista del Myanmar, ma dialoga anche con le milizie etniche che la combattono) ad importare la stragrande maggioranza delle terre rare birmane. 

Per molti cittadini del Myanmar, che nutrono risentimento verso il Consiglio di amministrazione statale (SAC, il nome che si sono dati i militari birmani dopo il colpo di Stato) l’interesse degli Stati Uniti appare come possibilità di un’opportunità di pace. Tuttavia, i piani di collaborazione con il KIA sollevano in ogni caso una serie di preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda le prospettive di pace e la distruzione ambientale

Il KIA ha ripreso il controllo dell’area mineraria di Chipwe-Pangwa a ottobre 2024. Da qui proviene quasi la metà di alcune terre rare pesanti - come il disprosio e il terbio - presenti nel mondo. Gli Stati Uniti, con l’obiettivo di contrastare il monopolio cinese sulla lavorazione globale delle terre rare, vedono il Kachin come un’opportunità importante. Secondo la Reuters, il 17 luglio si sono tenuti colloqui nell’ufficio del vicepresidente JD Vance che hanno esplorato le possibilità di collaborazione con il KIA, sia siglando un accordo di pace con il SAC oppure bypassando completamente la giunta.

Adam Castillo, ex capo della Camera di commercio statunitense in Myanmar, ha definito i minerali del Kachin la “gallina dalle uova d’oro” della Cina e ha esortato gli Stati Uniti a collaborare con il KIA, suggerendo un’eventuale collaborazione anche con gli altri alleati della regione, come l’India, che fa già parte del Quad, un forum di dialogo per l’Asia-Pacifico. L’azienda indiana IREL aveva visitato il Kachin a dicembre 2024 per esplorare accordi minerari.

L’obiettivo, per l’amministrazione Trump, sarebbe di ridurre anche il deficit commerciale di 579 milioni di dollari con il Myanmar, ragione per cui nelle scorse settimane è stata minacciata una tariffa del 40% sulle merci birmane che entrano negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, però, nei giorni scorsi il presidente statunitense, dopo aver ricevuto una lettera del capo del SAC, il generale Min Aung Hlaing, ha rimosso le sanzioni nei confronti di diversi soggetti legati alla giunta birmana, alcuni dei quali permettono l’importazione di armi cinesi in Myanmar.

Molte persone in Myanmar considerano gli Stati Uniti un partner più affidabile rispetto alla Cina o al SAC, ritenuti responsabili saccheggiato le ricchezze del Kachin. Tuttavia, alcuni commentatori hanno sottolineato i problemi legati alle infrastrutture della regione. L’autore svedese Bertil Lintner, per esempio, ha descritto il piano come “folle”, affermando che se gli Stati Uniti “vogliono trasportare le terre rare da queste miniere, che si trovano tutte al confine con la Cina, all’India, c'è solo una strada e i cinesi interverrebbero sicuramente e fermerebbero” l’operazione.

L’incapacità del SAC di regolamentare l'attività mineraria, spesso legata a società cinesi, ha devastato il Kachin dal punto di vista ambientale. Sostanze chimiche tossiche come l’arsenico hanno inquinato fiumi e suolo. Secondo un rapporto di Global Witness del 2024 c’è stato un aumento del 40% dei siti minerari aperti in alcune aree del Kachin e nella municipalità di Momauk. Questo commercio, stimato in 1,4 miliardi di dollari nel 2023, è perlopiù illegale e danneggia la popolazione locale: l’inquinamento, infatti, uccide il bestiame e contamina l’acqua, causando diverse malattie.

Seng Ja, una giovane attivista del Kachin di 24 anni, ha parlato della crisi ambientale ad AsiaNews: “L’estrazione di terre rare porta un rendimento immediato, ma distrugge la nostra terra se fatta in modo sbagliato. Il Kachin ha sofferto anni di guerra, e il SAC permette alle aziende cinesi di prendere le nostre risorse, lasciando fiumi inquinati e campi vuoti. Abbiamo bisogno di assistenza che protegga il nostro ambiente e le persone dal SAC”. 

Nelle aree sotto il controllo della giunta vengono utilizzati macchinari pesanti che distruggono l’ecosistema per finanziare la guerra contro le milizie etniche. Il deflusso tossico inquina in particolare il fiume Kok, un affluente del Mekong che scorre anche in Thailandia, dove sono stati registrati livelli di arsenico quattro volte superiori ai limiti di sicurezza dell’imposti dall’Organizzazione mondiale della sanità. 

Con l’intensificarsi della guerra civile in Myanmar, il KIA ha imposto una tassa del 20% per finanziare le proprie attività di resistenza contro la giunta militare birmana. Questo ha permesso l’espansione dell’attività mineraria. 

Mung Dan, un abitante di Myitkyina, ha condiviso la sua frustrazione: “La Cina compra le nostre terre rare a prezzi bassi con la benedizione del SAC, tentando coloro che sono legati ad acquirenti stranieri come gli Stati Uniti. Il Myanmar è intrappolato in pesanti combattimenti a causa della giunta. Ogni gruppo è costretto a usare le risorse per sopravvivere. Il SAC e i leader ribelli del Kachin conoscono i danni ambientali ma non si preoccupano delle conseguenze, poiché i costi della guerra sono troppo alti e i soldi delle terre rare sono troppo allettanti per essere ignorati”. 

Molti temono che gli Stati Uniti finiscano per sostenere la guerra e i danni ambientali causati dalla cattiva gestione del SAC, se comprano le terre rare del Kachin: “Gli Stati Uniti non devono seguire il percorso distruttivo del SAC”, ha detto Seng Ja. “Se vogliono aiutare il Kachin, dovrebbero sostenere l’estrazione mineraria responsabile, seguire standard ambientali minimi e spingere per soluzioni sostenibili, non solo prendere le nostre risorse e lasciare una terra desolata”.

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