23/04/2023, 12.54
VATICANO
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Papa: come i discepoli di Emmaus rileggiamo ogni nostra giornata con Gesù

Al Regina Caeli Francesco ha richiamato l’importanza dell’esame di coscienza. L’invito ai fedeli a pregare per l’imminente viaggio in Ungheria nel cuore dell’Europa dei “gelidi venti di guerra” e delle “questioni umanitarie urgenti” poste dalle migrazioni.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Dedicare un momento, ogni sera, a un breve esame di coscienza. È l’impegno che papa Francesco è tornato a suggerire oggi ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per la preghiera mariana del Regina Caeli, che la Chiesa propone nel tempo di Pasqua.

Prendendo spunto dalla pagina di vangelo dei discepoli di Emmaus, Francesco ha invitato a fermare lo sguardo su Gesù che aiuta loro a rileggere quanto accaduto con la sua morte e l’annuncio della Resurrezione portato dalle donne. “Anche per noi – ha commentato - è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù: la storia della nostra vita, di un certo periodo, delle nostre giornate, con le delusioni e le speranze. Anche noi, d’altronde, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni. Il Vangelo di oggi – ha aggiunto - ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire. Il Signore è contento quando ci apriamo a Lui; solo in questo modo può prenderci per mano, accompagnarci e tornare a farci ardere il cuore”.

In questo senso la pratica quotidiana dell’esame di coscienza è preziosa. “Davanti all’amore di Cristo – ha osservato il papa - anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce: una croce difficile da abbracciare, la scelta del perdono di fronte a un’offesa, una rivincita mancata, la fatica del lavoro, la sincerità che costa, le prove della vita familiare ci potranno apparire sotto una luce nuova, quella del Crocifisso Risorto, che sa fare di ogni caduta un passo in avanti. Maria, Vergine sapiente – ha concluso - ci aiuti a riconoscere Gesù che cammina con noi e a rileggere davanti a Lui ogni giorno della nostra vita”.

Rivolgendosi ai fedeli al termine della preghiera mariana Francesco ha ricordati i sacerdoti martiri della Comune, uccisi nel 1871 e proclamati beati ieri a Parigi, “pastori animati da zelo apostolico che hanno dato testimonianza della fede fino al martirio”. Ricordando poi la Giornata della terra celebrata ieri ha esortatao a far sì che l’”impegno per la cura del creato sia sempre unito a effettiva solidarietà con i poveri”. Ha invitato poi a continuare a pregare per i fratelli e le sorelle del Sudan, perché “cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo”.

Infine ha affidato ai fedeli il viaggio apostolico di tre giorni che da venerdì lo vedrà pellegrino in Ungheria. “Sarà l’occasione per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari – ha detto -. Sarà anche un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti. A tutti chiedo di accompagnarmi con la preghiera”.

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