22/01/2010, 00.00
AZERBAIGIAN
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A dicembre le autorità azere hanno vietato ai fedeli sciiti di celebrare l’Ashura

E’ una festa importante per gli islamici sciiti. Il giorno della festa, nella zona di Nakhichevan la polizia invita i presenti a rincasare. In un villaggio la celebrano lo stesso: nei giorni successivi la polizia irrompe nelle case e opera decine di arresti. Esperti: si vuole colpire la forte autonomia della zona.

Baku (AsiaNews/F18) – Le autorità dell’enclave di Nakhichevan hanno “avvertito” dipendenti pubblici e studenti di non celebrare in moschea la festa islamica sciita dell’Ashura. La festa è caduta il 26 e 27 dicembre ma solo in questi giorni l’agenzia Forum 18, che si batte per la libertà religiosa, ha avuto notizia e denunciato prevaricazioni e arresti contro la comunità sciita della zona.

Nel villaggio di Bananyar, dove questa è considerata una grande festa, oltre 2mila residenti hanno ugualmente celebrato l’Ashura. Il giorno dopo, 28 dicembre, il villaggio è stato invaso dalla polizia, che ha portato via molti residenti, parecchi dei quali sono stati tenuti per giorni in ospedali psichiatrici. Di nuovo militari del ministero dell’Interno sono qui venuti la notte tra il 4 e il 5 gennaio, bussando ovunque, buttando giù la porta a chi non apriva, arrestando diverse persone portate via in pigiama. I residenti parlano di circa 150 arresti, con le donne liberate dopo 2-3 giorni e gli uomini qualche giorno dopo.

Le truppe del ministero dell’Interno sono andate via dopo che i residenti hanno denunciato i fatti all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) e che i giornali ne hanno parlato, ma è rimasto uno stretto controllo della polizia. Diplomatici norvegesi e Usa hanno cercato di raggiungere Bananyar il 13 gennaio, ma sconosciuti hanno fermato il loro veicolo e li hanno rimandati indietro con minacce. Il 15 gennaio il ministro azero degli Esteri ha convocato i due ambasciatori e ha accusato i loro diplomatici di violare la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche. Malahat Nasibova, attivista musulmana per i diritti umani , ha celebrato la festa in moschea a Nakhichevan. A F18 ha raccontato che c'erano poliziotti in divisa, intenti a consigliare ai giovani di tornare a casa. Alla fine alla celebrazione c’erano “quasi soltanto anziani e donne”. Anche qui, la polizia il giorno dopo la festa ha prelevato almeno 5 persone e le ha interrogate per ore sulla partecipazione alla festa dell’Ashura, alcune sono state percosse. I parenti, andati a chiedere notizie, sono stati a loro volta minacciati e cacciati. Alcuni sono rimasti detenuti per parecchi giorni. Le autorità non hanno spiegato in alcun modo queste operazioni; anzi, fonti ufficiali sentite da Forum 18 hanno negato i fatti. Esperti notano che Nakhichevan si trova tra Armenia, Iran e Turchia e ha sempre agito in modo autonomo rispetto al governo centrale. Per cui ipotizzano una volontà di colpire i potenti locali, intimidendo la loro intera comunità. La zona è quasi interamente sciita, come pure lo sono tutte le circa 250 moschee della zona, con una sola sunnita.

La Ashura, che cade il decimo giorno del mese di Muharram, è festa per la comunità sciita. Le autorità hanno proibito alcune vecchie usanze, come flagellarsi con verghe fino a sanguinare, quale offerta votiva. Hanno invece autorizzato la donazione di sangue presso le maggiori moschee.

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